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MUSICA

Iva Zanicchi: l’aquila che ha conquistato il mondo con la sua Gargana

Intervista a Iva Zanicchi

Avatar di Marco Zoccali

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Iva Zanicchi Gargana intervista

Dalla prima vittoria a Sanremo all’ultimo album: un viaggio nell’universo di Iva Zanicchi

Gargana non รจ solo il titolo dell’ultimo album di Iva Zanicchi. รˆ una parola che riassume in 7 lettere il carattere di una donna che ha volato in alto come poche, mantenendo sempre la genuinitร  tipica della terra in cui รจ nata. Con la sua “vociaccia forte”, questo significa gargana, Iva da Ligonchio รจ decollata alla scoperta del mondo, con la gioia di seguire la propria curiositร . Questa intervista รจ un biglietto di prima classe per salire a bordo e affacciarsi sulla vita, comune e unica allo stesso tempo, di Iva Zanicchi.

L’intervista de LaWebstar a Iva Zanicchi

Iva, partiamo dal nuovo album: raccontaci Gargana.

รˆ una raccolta il cui filo conduttore รจ l’amore. Ci sono 6 brani inediti e alcune cover. Vecchio frack รจ dedicata a Modugno, perchรฉ l’ho amato tanto ed รจ stato un cantautore di rottura che ha conquistato il mondo intero, non solo l’Italia. Di questa canzone ha scritto musica e testo, รจ grandiosa. Poi ho incluso Canzone, che ho cantato a Sanremo, dedicandola a Milva. Il titolo dell’album รจ questa parola dialettale, gargana, che vuol dire ‘vociaccia, voce forte’. Sin da piccola le amiche di mia mamma le dicevano “che gargana ha Iva”.

Hai un legame molto forte con la tua terra e le tue origini.

Un legame fortissimo, tant’รจ vero che la mia lingua non รจ l’italiano, ma il dialetto. Mi esprimo molto meglio, l’ho parlato sin da piccola. Al mio paese ho ancora casa, lรฌ sono sepolti i miei genitori, ci vado tutti gli anni: in agosto dico “vado ai Caraibi”, invece vado a Ligonchio. Quando sono lรฌ respiro a pieni polmoni, sto bene, รจ casa mia.

L’aquila di Ligonchio che ha volato sul mondo intero

Da Ligonchio sei arrivata ovunque, dal Madison Square Garden di New York al tour in Unione Sovietica nel 1981, prima donna italiana a farlo.

In questi giorni molto tristi a causa della guerra, ho ricordato gli spettacoli che ho fatto proprio a Kiev in un teatro bellissimo. Sai la mente ritorna lรฌ… รˆ una cittร  molto bella, ci sono delle chiese ortodosse con le cupole dorate che al tramonto sono una meraviglia. Ne ho un ricordo molto bello e vedere le immagini di questi giorni รจ molto triste.

Non ti sei limitata solo a cantare, nella tua vita hai fatto anche molto altro. Cosa ti ha spinto a percorrere strade parallele alla musica?

Io sono fatta cosรฌ, รจ la curiositร  che mi spinge a muovermi e mi butto. Ma non vieni perdonato quando esci dal seminato, quando divaghi troppo. Ho fatto teatro e televisione perchรฉ mi divertiva. Ho condotto Ok, il prezzo รจ giusto! per 12 anni, nel frattempo cantavo, ho sempre fatto dischi, ma era talmente forte quel format che cancellava un po’ tutto il resto. Ho fatto anche degli errori (io non li ritengo tali, ma altri sรฌ), come ad esempio i 6 anni in politica. Questo ad un artista lo sconsiglio, perchรฉ dopo non vieni piรน accettato, io ho fatto fatica a rientrare.

A proposito di politica, quanto รจ stato difficile lavorare in quel contesto?

รˆ stato difficilissimo per me, proprio perchรฉ venivo da un mondo estraneo. Ritenevo ingenuamente che chiunque potesse fare politica, perchรฉ la politica รจ la gente. Invece no, bisogna essere politici di mestiere. Lavoravo in commissione sviluppo e la presidentessa non aveva voglia di viaggiare, cosรฌ mandava in giro me. รˆ stata un’esperienza forte, ho visitato tani paesi dell’Africa, i piรน poveri, ho visto cose davvero disumane.

In Italia non si รจ mai saputo cosa ho fatto, ma mi sono data da fare. รˆ mia ad esempio l’idea (e se vuoi รจ assurdo che non ci abbiano pensato prima), di istituire un fondo per aiutare i Paesi colpiti da calamitร  naturali. รˆ stata una proposta mia e da quel momento c’รจ questo gruzzolone che puรฒ essere speso per gli aiuti, come successo ad esempio con Haiti. รˆ la prima volta che ne parlo. Io ho fatto politica con amore, con passione, perรฒ ho capito che un artista non puรฒ farlo, almeno nel nostro Paese, perchรฉ poi non riesci piรน a rientrare nel tuo mondo. Ho fatto una fatica tremenda, ci sono riuscita, ma รจ stata durissima.

Sanremo, andata e ritorno: la prima vittoria, la morte di Tenco e l’edizione 2022

Iva Zanicchi e Claudio Villa al Festival di Sanremo 1967 vittoria
Iva Zanicchi e Claudio Villa al Festival di Sanremo 1967

Appena un mese fa sei tornata sul palco per eccellenza, quello di Sanremo. Come รจ stato partecipare nuovamente al Festival?

La prima sera, quando mi hanno fatto la standing ovation, รจ stato veramente emozionante, bello, appagante. Mi hanno accolto benissimo e la cosa mi ha riempito di gioia. D’accordo, la classifica non mi ha premiato, ma ci puรฒ stare. Non รจ che se non arrivo all’uva dico che รจ acerba, le critiche ci stanno. Alcune sono stupide, ma io perdono. A parte questa piccola polemica, รจ stato bello, mi sono divertita. Adesso, perchรฉ non mi accontento di nulla, devo finire il mio ultimo libro per Rizzoli e poi ho deciso, proprio in questi giorni, che farรฒ un tour in Italia: debutterรฒ in un teatro bellissimo di Piacenza. Dopo tanti anni vado in giro.

Hai esordito al Festival nella 15esima edizione, questa era la 72esima. Come รจ cambiato Sanremo dal punto di vista di un cantante in gara?

C’รจ da dire una cosa: quando io ho iniziato a fare il Festival di Sanremo, gli autori italiani scrivevano solo per quell’evento. Oggi si dice che le canzoni di una volta erano piรน belle, ma non รจ proprio vero, proprio perchรฉ gli autori pensavano solo a Sanremo. Era una bomba presentare un brano lรฌ, perchรฉ arrivavi in tutta Europa e nel mondo, veniva trasmesso anche in Sud America. Poi giustamente i tempi sono cambiati e negli anni hanno fatto sรฌ che diventasse un grande contenitore televisivo con tanti ingredienti, tanti ospiti, con i comici. Credo che Amadeus abbia riportato l’attenzione sulla canzone. Quest’anno ad esempio ci sono stati tanti ospiti, ma ha vinto la gara.

Tu hai vinto il primo Festival nel 1967. รˆ stata un’edizione molto particolare, con un cast stellare: Cher, Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Johnny Dorelli, Bobby Solo, Ornella Vanoni e tantissimi altri, tra cui ovviamente anche Luigi Tenco, che in quei giorni si tolse la vita. Che ricordo hai di quella edizione?

Mi ero presentata a Sanremo con il re della melodia, Claudio Villa. Il giorno tremendo della morte di Tenco, quando al mattino all’alba ho sentito che urlavano nel corridoio, mi sono affacciata e ho sentito ‘รจ morto Tenco, si รจ ucciso’. Mi sono cadute le braccia…

Sono rientrata in camera, ho pianto, come tutti, poi ho tirato giรน le mie due valigie e le ho riempite. Mia mamma era a Ventimiglia, lo aveva saputo e mi ha detto ‘stai tranquilla ti veniamo a prendere e ti porto a casa, ti porto qui dai nostri amici’. Ero convinta che il Festival quantomeno si fermasse, sono scesa e ho incontrato uno della mia casa discografica. ‘Cosa fai a quest’ora, vai a letto’, mi ha detto. E io, “mi vengono a prendere vado a casa”. Mi ha risposto ‘come vai a casa? Hanno deciso proprio in questo momento che il Festival deve andare avanti’.

Eri pronta ad abbandonare tutto quindi?

Per me che venivo da un piccolo Paese, dove se c’รจ un matrimonio si festeggia tutti e se muore qualcuno il paese รจ tutto in lutto, non era concepibile dover cantare con un ragazzo giovane, poverino, sfortunatissimo che era lรฌ appena morto. Quando ho vinto, dietro le quinte io piangevo, singhiozzavo, mi sembrava assurdo prendere la coppa quando Tenco ancora doveva essere sepolto.

Non l’ho mai raccontato, perchรฉ sai… all’epoca ero agli inizi, non avevo voce in capitolo. Tempo dopo, l’organizzatore Gianni Ravera mi disse: ‘i cantanti quelli famosi, quelli che avevano la voce per parlare, hanno deciso andiamo avanti’. Solo dopo io ho capito, ma subito no. รˆ stato un anno tragico.

Mamma Iva: il rapporto con la figlia Michela, i nipoti e il compagno Fausto Pinna

Iva Zanicchi

Pochi mesi dopo sei diventata mamma, che rapporto hai con tua figlia Michela?

รˆ la cosa piรน bella del mondo. Il nostro rapporto รจ sempre stato buono, adesso รจ di dipendenza. Da qualche mese รจ diventata la mia discografica e mi comanda a bacchetta! Io le dico “bambina, c’ho una certa etร ” e lei ‘no, finchรฉ sei in attivitร  devi fare tutto’. รˆ una ragazza straordinaria, le voglio un bene dell’anima. รˆ molto diversa da me, somiglia piรน al padre. รˆ introversa, educata, gentile, non dice una parolaccia neanche a cavargliela di bocca, io invece ogni tanto parto, sai com’รจ…

Una cosa che avete in comune?

L’amore totale che ha per i figli รจ quello che io ho avuto per lei. Per il resto รจ molto piรน brava di me, piรน seriosa, intelligente, colta, ma non lo fa pesare, queste cose le dico io. Quando deve scrivere una lettera un po’ romantica viene e mi dice ‘mamma me la scrivi tu?’. Viene a Canossa! รˆ un rapporto molto bello.

Oltre a Gargana รจ uscito anche un disco in cui canti brani tutti scritti da Malgioglio. Che rapporto avete?

Con Cristiano ho sempre avuto un rapporto lavorativo. Agli inizi il mio discografico, che lo apprezzava molto, diceva: ‘รจ un ragazzo che si farร , bisogna aiutarlo, scrive bene’. Io ho fatto anche delle ciofeche, ho inciso 100 canzoni di Malgioglio e non ci siamo mai persi di vista. Ha un carattere molto particolare, non รจ facile andarci d’accordo. Gli voglio bene, lui รจ un po’, diciamo…evanescente. Perรฒ va bene, lo perdono.

Quali sono le parole piรน dolci che ti hanno detto nella vita?

Che sono bella. In vecchiaia tutti, da giovane nessuno.

E le parole piรน dure invece?

Me ne han dette tante, anche recentemente. Mi sono offesa durante Sanremo, quando qualcuno ha scritto che l’assolo della mia canzone meritava di essere presentato da Pippo Baudo. Voleva dire che era un po’ vecchiotto…che poi Pippo รจ un grande! Fa niente, dai. Se torniamo indietro nella mia vita, da bambina mi chiamavano Pinocchio perchรฉ avevo il naso leggermente lungo. Ne soffrivo tanto. Solo i miei fratelli me lo dicevano, gli altri no.

Una cosa che non ti sei mai perdonata nella vita?

Non la posso dire. Cerco sempre di non far male a nessuno. Se lo faccio, chiedo perdono e cerco di rimediare, perรฒ ci sono cose che magari รจ meglio non dire.

Fai una pagella di te stessa, che voto ti dai come cantante?

Mi promuovo alla grande, mi do 8.

Come attrice?

Tutti mi dicono che potevo essere una grandissima attrice, anche gente esperta: 8.

Che voto ti dai invece come conduttrice?

Nove.

Come mamma e nonna?

Come mamma non me lo posso dare io. Come nonna, otto.

Come compagna e come amica?

Come compagna 10. Sopporto, sopporto, sopporto. Come amica 7, perchรฉ le amicizie vanno coltivate e io sono distratta, mi perdo. E non bisogna farlo.

Una persona a cui vuoi dire grazie?

Devo partire dal mio maestro Leopoldo Bertani, che mi ha dato lezioni di musica e canto gratis. E alla mia sartina, bravissima, che รจ morta quest’anno. Il primo vestivo a Sanremo, quando cantavo La notte dell’addio, era bellissimo, me l’ha regalato lei. Poi l’ho ripagata perchรฉ ogni volta che vincevo a Sanremo i vestiti che indossavo erano i suoi. Li ringrazio entrambi per l’eternitร .

A chi vuoi chiedere scusa?

Oggi ‘scusa’ potrei dirlo al mio compagno, l’ho trattato un po’ male, poverino. Quando lo tratto male va a fare la spesa. Abbiamo la casa piena di roba (ride, ndr).

A chi dici ‘ti amo’?

Beh, lo dico a mio marito. Lui me lo dice tutti i giorni, io a lui raramente. Al telefono invece chiamo tutti ‘amore’, รจ un intercalare. Lui si arrabbia, dice: ‘ma come, chiami amore una persona che manco sai chi รจ?’.

Qual รจ la tua canzone piรน bella?

Come ti vorrei.

Quella piรน brutta?

La felicitร .

Che vizi hai?

Mangiarmi le unghie e mangiare troppo.

Iva Zanicchi: una vita dedicata alla musica e all’amore

Cosa hai capito della vita?

Capire la vita รจ quasi impossibile, perchรฉ impari sempre qualcosa di nuovo. Magari รจ banale, ma bisogna essere pazienti, curiosi e buoni (cosa difficilissima). E infine amare, amare e amare.

La cosa per cui vale la pena vivere allora รจ…

L’amore, ma l’amore per tutto. Per l’arte e la musica ad esempio. La musica รจ una compagna fedelissima. Quando ho avuto il Covid, i medici pensavano che potessi morire. Io non l’ho mai creduto, ma c’รจ stato un attimo che insomma, avevo la febbre altissima la polmonite interstiziale, l’ossigeno, tutte ste menate per cui erano preoccupati. Io, invece, ero tranquillissima perchรฉ avevo le mie cuffiette e ascoltavo musica. Di solito ascolto musica pop, in quel momento invece ascoltavo Bach, Beethoven, Verdi e Puccini per giornate intere. Ero in un altro mondo. La musica puรฒ aiutare tantissimo.

Il dolce ricordo di Lucio Dalla e l’omaggio nel nuovo album: “รˆ stato un grande”

Un pensiero per Lucio Dalla, di cui ricorre il decennale della scomparsa?

In Gargana c’รจ una canzone che si intitola Dove sei ed รจ proprio la storia di Lucio Dalla. L’ha scritta da un ragazzo sfortunatissimo, si chiamava Franco Ciani. Era innamorato di Dalla e l’ha scritta la notte in cui รจ morto Lucio. L’ha tenuta lรฌ per anni, poi รจ venuto da me. รˆ bellissima. Lucio รจ stato un grande autore, un grande cantante, ma anche e soprattutto un grande musicista. Voleva sempre fare musica. รˆ stato un grande, davvero.

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