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Ema Stokholma: “Se mia madre fosse viva la denuncerei”

Il dramma di Ema Stokholma e la riflessione sul passato violento

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La difficile e violenza infanzia di Ema Stokholma: le violenze subite dalla madre

È una storia ormai nota e triste quella d’infanzia della conduttrice e speaker radiofonica Ema Stokholma, pseudonimo di Morwenn Monguerou: le sue parole sui social sono un tuffo nel passato che la portano nuovamente a esprimersi sulle violenze subite da parte di sua madre.

Ema Stokholma e la madre violenta: “Mi metteva la testa nel water. Mi incitava a suicidarmi”

Il passato di Ema Stokholma è stato segnato in maniera indelebile dalle violenze subite da parte di sua madre. Una madre da lei descritta come violenta, ricorsa più volte alle botte su di lei e su suo fratello nonostante Ema fosse appena una bambina. Urla, insulti quotidiani, un’infanzia violenta: “Non ricordo un abbraccio, un sorriso, una pacca sulla spalla – raccontava tempo fa a VenusMi ricordo solo botte, insulti e umiliazioni. Mia madre era incinta quando mio padre se ne è andato. Il dolore e la disperazione, la solitudine, l’hanno fatta impazzire“. E ancora: “Tornavo a casa e ci picchiava. Credo che lei non stesse bene“.

Le botte, gli insulti e oggi la riflessione, anni dopo la morte della madre

Una violenza frutto a sua volta di violenza e di gravi problemi però mai diagnosticati, lasciati liberi di esprimersi nella peggiore delle forme senza alcun supporto psicologico. “Mi metteva la testa sotto l’acqua – aveva ricordato Ema Stokholma – nel water. Mi incitava a suicidarmi. Mi è capitato che mi portasse su un ponte dicendomi di buttarmi da sola altrimenti lo avrebbe fatto lei“. Una violenza che ora Ema racconta e che purtroppo rivive, non potendo in nessun modo dimenticare il dolore. Anche in queste ore la Stokholma è tornata a parlare del suo passato, arrivando ad una conclusione che è anche una riflessione sicuramente molto forte.

“Se mia madre fosse in vita, la denuncerei per maltrattamenti”

Se mia madre fosse ancora in vita oggi, la denuncerei per maltrattamenti. – scrive Ema su Twitter – Denunciare è importante, molto più che perdonare“. Una riflessione personale che si evince essere molto più generale, più grande della sua personale esperienza. Nei commenti però non tutti concordano: “Mio padre che è morto anche lui, mi ha insegnato che non si parla mai male degli assenti, dei morti poi men che meno. E di tua madre poi.. queste sono cose tue intime, le ragioni del sì e del no le puoi sapere solo tu, e per ognuno sono differenti“. Parole alla quale Ema replica: “Questi insegnamenti, non parlare male dei morti o degli assenti, non hanno nessun senso. Non è un insegnamento, è una cazzata“.

E nei commenti si fa largo anche quello del suo compagno, il ballerino Angelo Madonia, conosciuto a Ballando con le Stelle.Denunciare e perdonare – scrive il ballerino – Non lasciatevi fare del male come se fosse normale subire. Raccontare quello che accade non è mai una colpa“.

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