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Francesco Panella e la sua Odissea Culinaria: “Little Big Italy” Torna con Nuove Storie e Sapori

Francesco Panella torna in prima serata su Nove con l’ottava stagione di “Little Big Italy”, il programma che lo vede viaggiare per il mondo alla ricerca dei migliori ristoranti italiani all’estero. In questa nuova avventura, il conduttore ha esplorato otto città tra America Latina ed Europa, da San Paolo a Glasgow. Oltre a smascherare “crimini culinari” come la pizza con l’ananas, Panella si è imbattuto in sapori autentici e storie commoventi di emigrazione e coraggio. Un’esperienza che lo ha portato persino ad assaggiare un piatto insolito e discutibile: la pizza con le formiche. Nonostante il “caviale messicano”, il verdetto è stato un secco “no” per il palato del conduttore.

Tradizione e Innovazione: Il Futuro della Cucina Italiana nel Mondo
Secondo Francesco Panella, la qualità della cucina italiana all’estero è notevolmente migliorata negli ultimi dieci anni, anche grazie a programmi come il suo. Panella è irremovibile sulle ricette storiche, ma non è contrario all’evoluzione. “Piuttosto che storpiare una ricetta meglio farne una reinterpretazione originale e cambiarle nome”, afferma. L’innovazione è ben accetta, purché sia supportata da creatività e attenzione alla materia prima. Un altro aspetto cruciale, secondo Panella, è la sostenibilità del settore, sia economica che umana. Il conduttore denuncia lo sfruttamento di molti lavoratori e chiede a gran voce la modifica dei contratti nazionali e del sistema di tassazione, affinché il lavoro nella ristorazione torni a essere un mestiere desiderabile e gratificante anche in Italia.

L’Accoglienza dei Giovani e il Messaggio di Speranza
Ciò che ha colpito di più Panella nelle sue tappe in giro per il mondo sono le storie dei giovani italiani che hanno trovato fortuna all’estero. “La loro passione” e l’accoglienza ricevuta li hanno spinti a portare avanti la loro cultura e a farla conoscere. Questi racconti di successo e integrazione acquisiscono un significato ancora più profondo in un momento storico segnato da drammatici esodi forzati. Le storie di questi giovani, che hanno avuto l’opportunità di viaggiare e di essere valorizzati, fanno riflettere sulla disuguaglianza di un mondo in cui il cibo e il viaggio, che dovrebbero essere diritti per tutti, sono negati a intere popolazioni.
