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Frank Matano: “So cosa significa crescere con la Camorra”

Il comico ha voluto raccontare come ha vissuto la sua adolescenza

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Frank Matano

Lo sfogo sui social network per ricordare il giovane ucciso a Mergellina

L’omicidio di Francesco Pio Maimone, di soli 19 anni, avvenuto a Napoli pochi giorni fa ha sconvolto l’intero Paese. A commentare quanto accaduto è stato anche il comico Frank Matano, che ha voluto rivelare al pubblico come la sua adolescenza sia stata costellata di episodi al limite, che avrebbero potuto sfociare anche in drammi simili a quello che sta dominando attualmente le pagine di cronaca nera. Su Instagram, Matano ha ricordato l’infanzia a Caserta, vissuta cercando di stare alla larga dai pericoli purtroppo sempre dietro l’angolo.

Frank Matano: “Questa è la camorra”

“Sono nato e cresciuto nella provincia di Caserta. Più di una volta ho assistito o vissuto in prima persona alla malevolenza gratuita di determinati ragazzi che hanno vissuto in determinate situazioni che li hanno portati ad essere in un determinato modo e questo ghirigoro inutile di parole si chiama camorra. Questo lo sfogo di Frank Matano.

Il comico ha poi raccontato in maniera più dettagliata la sua esperienza personale: “Quasi ogni mattina cercavo di non incontrare un ragazzo che non era un camorrista ma voleva esserlo. Era amico di ‘figli di’ ma doveva dimostrare qualcosa di più al suo gruppo perché nelle sue vene scorreva sangue anonimo, insopportabile per un anonimo”. Un giorno, però, questo lo prese di mira: “Questo ragazzo mi si avvicina e mi chiama ‘o suggettò’ che vuol dire ‘soggettone’ che vuole dire ‘tu che non ti imponi con la forza qui avrai problemi’. Non risposi alle provocazioni. Si avvicina sempre di più, siamo faccia a faccia, mi minaccia senza motivo, senza motivo, nessun motivo, zero motivi, non un motivo. Mi dà una testata secca sulla bocca. Così a caso. Senza motivo. Nessun motivo. Zero motivi. Non un motivo. Per ridere. Per fare la camorra”.

“Fra un mese resterà il nulla”

La conclusione di Frank Matano è poi inondata di amarezza: “Questo messaggio è diretto ai ragazzi che vogliono imporre se stessi con la violenza. Non c’è nulla che vi fermerà. Neanche un morto. Neanche mille, di cui già non sappiamo più nulla. Fra un mese Francesco Pio sarà uno di quelli. Niente di più. E chi l’ha ucciso sarà uno di quelli. Niente di più. Nessuno protagonista. Torna l’anonimia. Resta il nulla. Resta il contrario della speranza. Restano solo dei ragazzi a cui non è permesso di vivere dignitosamente. Riposa in pace Francesco Pio. Riposa in pace fratello mio campano”.

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