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Giovanni Allevi: “Mi Danno Due Anni di Vita, Ma Io Arriverò a 95”
A tre anni dalla diagnosi di mieloma, il compositore condivide la sua battaglia e la nuova filosofia di vita, trasformando il dolore in un inno alla gioia di vivere.
La Sfiducia nelle Statistiche e la Forza dell’Ospedale
Giovanni Allevi, a tre anni dalla diagnosi di mieloma (un tumore del midollo osseo), condivide con il Corriere della Sera la sua straordinaria determinazione a sconfiggere la malattia. Nonostante le statistiche gli diano solo due anni di vita, il compositore rifiuta questo verdetto: “prometto che festeggerò i 95 anni, perché non credo alle statistiche.” Allevi definisce l’ospedale la sua “seconda casa,” un luogo dove trova coraggio e forza, grazie al “talento dei medici e la grande professionalità del personale ospedaliero.”
La Terapia, il Dolore e il Budino al Cioccolato
Il musicista ha già affrontato 23 infusioni. Pur non trattandosi di un farmaco chemioterapico, il medicinale che gli viene somministrato per rinforzare il tessuto osseo è potente: “Mi fa stare male per 10 giorni, sbarellato direi, come se avessi la febbre e anche il dolore alle ossa aumenta.” Tuttavia, Allevi trova sempre un lato positivo, descrivendo con ironia “un momento bellissimo quando alla fine di una infusione ti portano il budino al cioccolato.”
Resettare la Vita: Vivere Pienamente il Presente
La malattia ha portato Giovanni Allevi a una profonda riflessione esistenziale. Di fronte al dolore e alla paura, ha scelto di “resettare tutto e guardare alla vita col sorriso.” La sua nuova filosofia è chiara: non si tratta di fare tutto il possibile, ma di “vivere il presente pienamente”. Significa focalizzare l’attenzione su ogni singolo istante, “senza che sia inquinato da aspettative future e da ricordi del passato,” ritrovando l’entusiasmo “di quando ero adolescente.”
La Solidarietà tra Guerrieri e l’Ancora della Diagnosi
Allevi trova grande forza e conforto anche negli altri pazienti, che chiama “guerrieri,” nella sala di accettazione all’Istituto dei tumori, un luogo per lui sacro: “Ci aiutiamo, ci abbracciamo.” Il compositore ricorda il momento della diagnosi come “devastante” e di “solitudine profonda,” ma aggiunge che la dottoressa gli diede un’àncora di salvezza: “La diagnosi è il primo passo verso la guarigione.”
Giovanni Allevi, Il Docufilm: “Allevi – Back to Life”
La sua battaglia sarà presto raccontata sul grande schermo. Alla Festa del Cinema di Roma verrà presentato il docufilm “Allevi – Back to Life” (al cinema dal 17 novembre). Il compositore spera che il film, che possiede una “forte valenza sociale,” possa lasciare lo spettatore con il “cuore traboccante di gioia di vivere, e abbracci la prima persona che gli capiti davanti.”