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Cinema e Teatro

I 5 film italiani in gara a Venezia 79: da Guadagnino a Pallaoro

Dalla trama al cast: tutto sui 5 film di registi italiani in gara alla Mostra del Cinema di Venezia

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Film italiani a Venezia 79

Venezia 79: tutto sui film italiani in concorso alla Mostra del Cinema 2022

Sono in tutto 5 i film italiani che proveranno a strappare dalle mani foreste il Leone d’Oro alla futura 79esima Mostra del Cinema di Venezia 2022. Da Luca Guadagnino ad Andrea Pallaoro: i 5 film italiani, i registi e gli attori che concorreranno a Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022.

Venezia 79: film italiani in gara, trama, cast e registi

Presentato quest’oggi, a cura di Roberto Cicutto e Alberto Barbera, il programma della 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, anche meglio nota solo con il nome di Mostra del Cinema di Venezia. Tutto è pronto per la competizione tra le più prestigiose del cinema che si terrà a Venezia dal prossimo 31 agosto al 10 settembre 2022. Mentre White Noise di Noah Baumbach aprirà l’evento, saranno 5 i film italiani che concorreranno per la vittoria del Leone d’Oro a Venezia 79. Tra i 23 titoli di film in Concorso per il Leone d’Oro troviamo gli italiani:

Il signore delle formiche di Gianni Amelio

Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, il film farà il suo arrivo in sala l’8 settembre, due giorni prima della fine dell’evento. Nel cast troviamo gli attori Luigi Lo Cascio, Elio Germano e Sara Serraiocco. Al centro dell’attenzione c’è però una vicenda giudiziaria realmente accaduta sulla quale si sorregge la trama della pellicola. È il caso di Aldo Braibanti, lo scrittore ma anche sceneggiatore e drammaturgo morto il 6 aprile del 2014. Una vicenda giudiziaria che ha avuto inizio il 12 ottobre del 1964, quando Braibanti viene accusa di plagio nei confronti di un ragazzo, il 23enne Giovanni Sanfratello.

Allo scrittore venne imputata la colpa di aver provato a soggiogare e plagiare il giovane con idee antifasciste ed atee, in forte contrapposizione con i dettami della famiglia Sanfratello. Dopo 4 anni di processo, Braibanti è stato condannato nel ’68 a 9 anni di reclusione, diventati poi 6 in Appello. Solamente 2 di questi vennero poi effettivamente scontati in carcere: gli altri 2 goderono del condono in quanto Braibanti fu tra i partigiani della Resistenza. Un processo di natura puramente politica che comportò la mobilitazione di numerosi intellettuali, da Moravia a Pasolini. Il film di Gianni Amelio in concorso a Venezia è stato girato a Volsci, in provincia di Frosinone.

Chi è Gianni Amelio: da Così ridevano ad Hammamet nel 2020

Non è la prima volta a Venezia per Gianni Amelio, regista che già ha portato a casa un Leone d’Oro nel 1998 per il film Così ridevano. Suoi però anche i successi premiati con il David di Donatello come Porte aperte (miglior film nel 1990); Il ladro di bambini (miglior film nel 1992). L’ultima candidatura per Amelio risale al 2020, quando il suo nome apparve in lizza per il premio miglior regista per il film Hammamet al Ciak d’oro.

L’Immensità di Emanuele Crialese

L’Immensità di Crialese si presenta subito per il suo carattere personale. La pellicola è ambientata a Roma, nei quartieri ancora in costruzione a cavallo tra passato e futuro, negli anni ’70. Sono gli anni del superamento, di un nuovo presente e in questo contesto si agita la storia di Clara a Felice. Una coppia che si è trasferita da poco ma il cui matrimonio è ormai finito pur vivendo il calvario sentimentale dato dall’incapacità di lasciarsi, di dirsi addio.

In tutto questo, a tenerli apparentemente uniti e ad offrirgli un appiglio a cui aggrapparsi, sono i figli Adriana. La figlia 12enne che vive e subisce gli stati d’animo e le emozioni della madre e che al tempo stesso si rifiuta, sognando la libertà di essere un uomo. Nel cast un’eccezionale Penelope Cruz con al seguito gli attori Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Patrizio Francioni, Maria Chiara Goretti, Penelope Nieto Conti, Alvia Reale, India Santella, Mariangela Granelli e Valentina Cenni.

Chi è Emanuele Crialese

Emanuele Crialese è un noto e famoso regista ma anche sceneggiatore italiano cresciuto a Roma ma di origini siciliane. In passato ha già conquistato Venezia nel 2011 con un Leone d’Argento per il film Terraferma, l’ultima fatica dopo la quale ha deciso di ritornare sempre al Lido a 11 di distanza. Tra gli altri si ricorda anche il film Nuovomondo, Ciak d’oro nel 2007 e Premio Pasinetti a Venezia nel 2006.

Bones ad All di Luca Guadagnino

Guadagnino riporta in scena l’amore, ma questa volta è la storia tra Maren e Lee. Lei è una ragazza che vive ai margini della società, lui è un uomo che la società la rifiuta e dalla quale si allontana. Cercano uno spazio, un angolo di mondo per se stessi alla ricerca di un senso, di bellezza, di rinnovata e restaurata identità. A fare da sfondo c’è un viaggio: centinaia di migliaia di km lungo l’America. Solamente alla fine del viaggio, letterale ma anche metaforico all’interno di loro stessi e del loro passato, si scoprirà se il loro amore sarà capace di sopravvivere in un mondo ostile, pericoloso e che mette a repentaglio il loro modo di essere semplicemente in contrasto. Un viaggio nell’altrove in cui è Taylor Russell ad intepretare Maren e Timothée Chalamet ad interpretare Lee. Lo stesso Chalamet candidato all’Oscar come miglior attore per Chiamami col tuo nome.

Chi è Luca Guadagnino

Luca Guadagnino, un altro regista che necessita di ben poche presentazioni. Originario di Palermo, Guadagnino è la firma di alcuni dei più celebri film italiani noti anche all’estero da Io sono l’amore al già citato Chiamami col tuo nome, candidato all’Oscar come miglior film nel 2018. Non si possono dimenticare poi Suspiria, Melissa P. ma anche più semplicemente il videoclip di Luce, successo di Elisa.

Chiara di Susanna Nicchiarelli

Evocativo, storico: Chiara è il film ispirato alla storia e alla vita di Santa Chiara d’Assisi in corso alla 79esima mostra di Venezia, con regia di Susanna Nicchiarelli. La narrazione ha inizio quando Chiara ha 18 anni, in un ambientazione circoscritta al 1200. È l’anno in cui Chiara scappa di casa per raggiungere Francesco, San Francesco d’Assisi. Il film ripercorre non solamente le gesta ma la volontà di Chiara e Francesco, il desiderio di abbandonare la dimensione reale, l’agio, la ricchezza con profonda devozione nei confronti degli ultimi, votandosi alla povertà.

Voce dell’emarginazione, degli sconfitti ma al contempo anche la lotta, la sofferenza di sta mettendo in pratica una rivoluzione destinata a cambiare le sorti del presente, trasformandolo in futuro. Al centro della scena troviamo un’attrice, nel ruolo di Chiara, già perfettamente nota al pubblico: si tratta di Margherita Mazzucco, già celebre per essere stata Lenù in L’Amica Geniale di Elena Ferrante. Al suo fianco gli attori Andrea Carpenzano, Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia e Luigi Lo Cascio (nel cast di Il signore delle formiche).

Chi è Susanna Nicchiarelli

Regista romana classe ’75, laureata in Filosofia, già reduce da esperienze lavorative al fianco di Nanni Moretti. In passato la Nicchiarelli si è fatta conoscere al grande pubblico per film come Nico, vincitore del premio miglior sceneggiatura originale ai David di Donatello nel 2018, ma anche miglior opera prima per il film Cosmonauta al Ciak d’oro nel 2010.

Monica di Andrea Pallaoro

Monica è il film girato a Cincinnati, nell’Ohio, in concorso a Venezia del regista Andrea Pallaoro. Si tratta del secondo film da inserirsi in una trilogia: Medeas ed Hannah prima. Una trilogia, come si evince, dedicata all’analisi del mondo e dell’universo femminile. Monica, la protagonista, ripercorre un viaggio a ritroso a distanza di 20 anni tornando nella casa dove è cresciuta per prendersi cura della madre. Una donna che esplora le proprie paure ma che in queste vi rintraccia anche forza e coraggio attraversando analisi di tematiche profonde come quella dell’abbandono, del rifiuto ma anche dell’accettazione di sé e dell’altro, del perdono. Un cast d’eccezione quello scelto da Pallaoro che ha chiamato a sé la candidata all’Oscar per Babel Adriana Barraza ma anche Patrizia Clarkson, Trace Lysette, Emily Browning e Joshua Close.

Chi è Andrea Pallaoro

Originario di Trento e classe ’82, Andrea Pallaoro è regista e sceneggiatore che per lunghi anni ha studiato cinema proprio in America. Come dicevamo, Monica è il terzo film di Pallaoro che si inserisce in una trilogia che lo ha già visto trionfare insieme alle pellicole Medeas del 2013 e Hannah del 2017.

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