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“La Levatrice” di Bibbiana Cau: Un Romanzo Indimenticabile sulla Solidarietà Femminile nella Sardegna del ‘900

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“La Levatrice” di Bibbiana Cau: Un Romanzo sulla Forza Femminile nella Sardegna di Inizio ‘900

Arriva nelle librerie “La levatrice” di Bibbiana Cau (Nord, 2025), un esordio che promette di essere un viaggio indimenticabile nella Sardegna di inizio Novecento. Il romanzo, disponibile dal 27 maggio 2025, è un potente affresco di solidarietà femminile, che attraversa temi universali come la vita e la morte, l’indipendenza e l’oppressione.

Un Omaggio alla Sardegna e un Inno all’Umanità

Il romanzo si ispira alla poesia di Badore Sini, “Non posso reposare”, e si presenta come un vero atto d’amore verso la cultura sarda. Allo stesso tempo, è una dura condanna ai “meschini giochi di potere della politica e della religione” che, incuranti, spezzano le vite umane. Ma è anche un inno all’umanità più pura e disinteressata, presentata come l’unica vera arma contro ogni male del mondo.

Un estratto del libro cattura perfettamente questo spirito: “Scusate se… sono rimasta imbambolata, ma a me non sarebbe mai passato per la testa che si poteva vendere una cosa che, come l’aria, c’è in natura ed è di tutti quanti. E poi, quando c’è bisogno di aiutare qualcheduno, tocca farlo anche senza pretendere mercede alcuna, specie da chi non può pagare.”

La Storia: Donne, Vita e Morte in Tempo di Guerra

Siamo in Sardegna, nel 1917. Un piccolo paese dell’entroterra viene sconvolto dall’arrivo della Storia, con le sue leggi, il progresso e, soprattutto, la Grande Guerra. I giovani uomini partono per il fronte, lasciando a casa madri, mogli e figlie, a cui spetta il compito di portare avanti la vita, scandita dal tempo lento della Natura.

Bosa, Sardegna

La protagonista

In questo scenario, emerge la figura di Mallena, che ha ereditato dalla madre l’antica arte di far nascere i bambini, la professione di levatrice. Nonostante l’arrivo di un’ostetrica diplomata e un clima di crescente ostilità e morte, Mallena continua a celebrare il “rito misterioso e magico della nascita”, rappresentando il ciclo inarrestabile della vita. “Col tempo sono certa che potrai apprezzare le persone di qui.

La Levatrice di Bibbiana Cau

Non sono selvaggi come può sembrare di primo acchito. È vero, amano mischiare cose terrene e superstizioni per spiegare quel che gli accade, specie ora che ogni cosa sta cambiando così velocemente […] È difficile per tutti trovare il giusto equilibrio, specie per chi, come la gente di qui, ha la memoria antica,” si legge nel romanzo.

Il Conflitto Tra Tradizione e Progresso, Scienza e Natura

Bibbiana Cau mette in scena un profondo conflitto tra il rispetto e la manipolazione della Natura. Da un lato c’è il riconoscimento delle potenti e immutabili leggi naturali che guidano le vite dei protagonisti, dall’altro l’arrivo della scienza e del progresso che ne misconoscono il valore.

Saranno le donne, quasi sacerdotesse depositarie del grande mistero della vita e della morte, a farsi carico di mantenere in equilibrio questi due mondi. Il romanzo esplora il legame tra la notte e la luce in una “sorellanza perfetta”, perché “le donne, quando si uniscono, sono una dozzina, ma sembrano cento.”

Grandi misteri e solidarietà femminile

“La levatrice” ci guida in un viaggio attraverso i più grandi misteri umani: la nascita e la morte. La medicina tradizionale e il sapere antico si contrappongono alla scienza e alla natura, personificate dall’ostetrica e dalla levatrice. Angelica e Mallena, due donne forti e indipendenti, si battono ciascuna per far valere il proprio mondo, entrambe vittime dell’ingiustizia che la Storia ha da sempre riservato alle donne, sia che fossero “llevadore” popolane e analfabete, sia ostetriche borghesi e istruite. Sono donne che hanno scelto liberamente la loro strada, rifiutando le convenzioni che le volevano ubbidienti a un uomo.

E gli uomini? Il romanzo li dipinge in varie sfumature: duri, rudi ma onesti da un lato; violenti, vigliacchi e meschini dall’altro. Tra questi spicca Jubanne, il marito di Mallena, che si rivela un uomo buono e saggio, capace di sostenere la moglie e incoraggiarla nella sua professione, anche quando questo significa permetterle di uscire di casa da sola a qualsiasi ora del giorno e della notte.

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