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Perché il sindaco di Riccione chiede i danni a Emis Killa: cos’è successo

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Emis Killa: cos’ha detto su Riccione e cosa c’entra Marsiglia

Emis Killa sta facendo a lungo parlare di sé e questa volta non per le sue canzoni: il rapper si esprime in materia di tasse e sicurezza, e paragona Riccione a Marsiglia. Un ritratto che ovviamente lede l’immagine della città, e questo è chiaro al sindaco di Riccione, Daniela Angelini, che prepara gli avvocati e annuncia azioni legali nei confronti di Emis Killa.

Lo sfogo di Emis Killa su Twitter: “Manganellate nelle ginocchia”

Emis Killa si sfoga su Twitter e parla di Stato, di tasse, di politica e anche di sicurezza. Sarà il clima da campagna elettorale che dà adito a riflessioni del genere, fatto sta che il rapper sta dividendo l’opinione pubblica con le sue esternazioni. L’ultima è di carattere fortemente polemico nei confronti della città di Riccione, paragonata a Marsiglia in quanto città poco sicura già dopo le 18, a detta di Killa. “Tanto per rimanere in tema, Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavamo li a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18:00 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare“, ha scritto il rapper su Twitter. Poi la chiosa finale, verbalmente violenta: “Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono“. Il sindaco di Riccione però non ci sta.

Il sindaco di Riccione annuncia azioni legali contro il rapper

Il post Facebook del sindaco di Riccione, Daniela Angelini

Prepara la squadra di avvocati Daniela Angelini, il sindaco di Riccione che si è definita indignata per le parole scritte sulla sua città da Emis Killa, particolarmente denigranti per Riccione. “Le respingo con forza e le ritengo frutto di assoluta malafede, ha raccontato una Riccione che non esiste – scrive così il sindaco su Facebook, annunciando azioni legali – A tutela dell’onorabilità della città che rappresento, dei nostri operatori, dei cittadini e degli ospiti stessi che amano Riccione, i nostri legali sono già al lavoro per procedere con le opportune azioni giudiziali, volte a punire questa gratuita diffamazione ed a ottenere il risarcimento del danno d’immagine conseguente“.

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