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Biografie

Roberto Mancini: la carriera da giocatore e allenatore che ha segnato il calcio italiano

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Roberto Mancini

Da giovanissimo talento a protagonista assoluto del calcio mondiale, Roberto Mancini ha scritto la sua storia con la maglia della Sampdoria, della Lazio e della Nazionale, per poi diventare uno degli allenatori più vincenti del calcio europeo.

Roberto Mancini, nato a Jesi il 27 novembre 1964, ha intrapreso una carriera straordinaria nel calcio, che lo ha visto primeggiare sia come giocatore che come allenatore. Dall’esordio in Serie A con il Bologna a soli 16 anni, alla conquista di trofei importanti con la Sampdoria, la Lazio, e la Nazionale, fino a raggiungere il culmine come allenatore vincente in club internazionali come l’Inter e il Manchester City. La sua carriera è stata costellata di successi, sfide difficili e grandi soddisfazioni.

Gli inizi di Roberto Mancini a Bologna e la sua ascesa con la Sampdoria

Roberto Mancini debutta in Serie A il 12 settembre 1981 con il Bologna, a soli 16 anni, diventando uno dei giovani più promettenti del calcio italiano. Durante la sua prima stagione in Serie A, segna 9 gol, ma non basta a evitare la retrocessione della squadra. Nonostante il fallimento collettivo, il talento di Roberto Mancini non passa inosservato e, nel 1982, viene acquistato dalla Sampdoria di Paolo Mantovani per una cifra record di 4 miliardi di lire, una delle operazioni più importanti dell’epoca.

Con la Sampdoria, Mancini diventa il fulcro dell’attacco blucerchiato, formando insieme a Gianluca Vialli una delle coppie di attaccanti più letali d’Italia. Insieme, vincono uno scudetto nel 1991, quattro Coppe Italia (1985, 1988, 1989, 1994) e una Coppa delle Coppe nel 1990. La finale di Coppa dei Campioni del 1992 rimarrà un ricordo amaro, con la Sampdoria che perde ai tempi supplementari contro il Barcellona di Johan Cruijff. Nonostante il risultato negativo, la carriera europea di Mancini e della Sampdoria resta leggendaria.

Roberto Mancini da giovane
Roberto Mancini da Giovane

La Lazio e il ciclo vincente: scudetto e Coppa delle Coppe

Nel 1997, dopo una lunga e fruttuosa carriera a Genova, Roberto Mancini lascia la Sampdoria a causa di divergenze con la dirigenza e si trasferisce alla Lazio. Qui, inizia una nuova avventura che lo porterà a vincere uno scudetto nel 1999-2000, l’ultimo della storia del club. La stagione si conclude con una festa anche per la vittoria della Coppa delle Coppe (1999) e la Supercoppa europea contro il Manchester United. Mancini è uno dei protagonisti assoluti di quella Lazio, una squadra che ha dominato il calcio italiano e che ha portato il club a traguardi storici.

Con la Lazio, Roberto Mancini conquista anche due Coppe Italia (1998 e 2000) e continua a essere una delle figure chiave per il successo del club. Il suo contributo nella squadra è fondamentale, sia come giocatore che come leader in campo.

La carriera di allenatore: dall’Inter al Manchester City

Nel 2001, dopo aver appeso le scarpe al chiodo, Roberto Mancini inizia la sua carriera da allenatore. La sua prima esperienza è come vice di Sven-Göran Eriksson alla Lazio, ma la vera sfida arriva quando, nel 2004, diventa allenatore dell’Inter. Sotto la sua guida, i nerazzurri tornano a vincere dopo anni di digiuno, conquistando la Coppa Italia nel 2005 e nel 2006.

La sua seconda stagione all’Inter (2005-2006) è segnata dalla vittoria della Supercoppa italiana, ma in campionato la squadra non riesce a competere per il titolo. Nonostante alcune difficoltà, Roberto Mancini riesce a portare il club alla vittoria della Coppa Italia anche nel 2007, ma non basta per evitare le critiche e l’esonero al termine della stagione.

Nel 2009, Mancini approda al Manchester City, dove compie un lavoro straordinario che culmina con la vittoria della Premier League nella stagione 2011-2012, la prima della storia recente del club. Sotto la sua guida, il City conquista anche la FA Cup e la Community Shield, riportando la squadra ai vertici del calcio inglese.

Il ritorno in Italia: la parentesi Inter e il trionfo con la Nazionale

Nel novembre 2014, Mancini torna in Italia per allenare nuovamente l’Inter, subentrando a Walter Mazzarri. Nonostante i buoni risultati ottenuti, il suo ritorno non si rivelerà duraturo, e nel 2016 lascia il club. Il successivo periodo vede Mancini firmare con lo Zenit San Pietroburgo in Russia, dove rimane fino al 2018, quando viene chiamato a guidare la Nazionale italiana.

Come commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini porta l’Italia a un trionfo storico: nel 2021, la Nazionale azzurra vince l’Europeo, battendo l’Inghilterra in finale ai rigori. Questo successo segna la fine di un lungo digiuno per l’Italia, che non vinceva il torneo continentale dal 1968. La guida di Mancini porta a una nuova rinascita per il calcio italiano, nonostante l’assenza della squadra ai Mondiali del 2022.

Roberto Mancini alla vittoria negli Europei
Roberto Mancini e la vittoria agli Europei

Il nuovo capitolo in Arabia Saudita

Nel 2023, dopo un periodo di alti e bassi con la Nazionale italiana, Mancini decide di dimettersi dal suo incarico e di intraprendere una nuova avventura. Annuncia di aver accettato l’offerta dell’Arabia Saudita per diventare il nuovo allenatore della nazionale locale. Questo segna un nuovo capitolo nella carriera di un allenatore che ha scritto la storia del calcio mondiale e che continua a essere una figura di riferimento per il calcio internazionale.

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