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Cinema e Teatro

Tarantino per il suo 10° film sogna un cameo di Bruce Willis

Chissà, il Maestro dello splatter riuscirà a convincere Bruce e famiglia?

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Quentin Tarantino: per il suo 10° film vuole avere Bruce Willis

È ormai notizia nota quella che vede Quentin Tarantino al lavoro sul suo 10° film: la sceneggiatura è terminata, mentre le riprese avranno inizio a settembre. In base ad un’indiscrezione riportata dal Daily Express, pare che Quentin Tarantino abbia un sogno per questo film: riuscire ad ottenere un cameo di Bruce Willis.

Vista la malattia che è stata diagnosticata all’attore (prima afasia, confermata in seguito come demenza frontotemporale), quest’impresa potrebbe non risultare molto semplice.

La fonte: “Accetterà un eventuale rifiuto. In tal caso metterà una clip precedente”

Quentin Tarantino, ben consapevole delle difficoltà che Bruce Willis e la sua famiglia devono affrontare per il continuo aggravarsi della malattia, non intende scritturare a Bruce Willis una vera e propria parte, ma sarebbe felice di poter onorare la carriera dell’attore di Die Hard con un’apparizione, anche minima. Come si legge sul tabloid britannico, “Quentin non si è ancora avvicinato alla famiglia di Bruce e asseconderà completamente la loro volontà se diranno che è troppo malato per farlo. Se così sarà, cercherà di inserire nel film una breve clip di uno dei tanti film precedenti di Bruce. […]Quentin vuole rendergli omaggio con una rapida occhiata sul grande schermo a cui appartiene“.

The Movie Critic: la trama del 10° film di Quentin Tarantino

La pellicola The Movie Critic è ambientata negli anni ’70 e, come suggerisce il titolo, tratterà di critica cinematografica. Il protagonista è ispirato su un vero critico che Tarantino seguiva in tempi di gioventù, da cui era molto affascinato. Il giornalista cinematografico aveva però una particolarità: scriveva recensioni non per una rivista specializzata, bensì per una rivista pornografica. A proposito del critico (del quale non è ancora stato svelato il nome), Tarantino ha detto: “Penso che sia stato un ottimo critico. Era cinico come l’inferno. […] Era molto scortese. Imprecava. Usava insulti razzisti. Ma la sua roba era davvero divertente. Era maleducato da morire. Scriveva in un modo che sembrava avesse 55 anni, ma in realtà era sulla trentina. Morì prima dei 40 anni. Non mi era chiaro il motivo, ma ora ho fatto qualche ricerca in più e penso che si trattasse di complicazioni dovute all’alcolismo“.

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