Curiosità
L’Abito Iconico di Claudia Cardinale ne Il Gattopardo: Il Capolavoro di Piero Tosi

Un pezzo di storia del cinema italiano, un vestito dal valore inestimabile che ha reso immortale la scena del ballo. La vera storia dietro il capolavoro sartoriale disegnato da Piero Tosi.

Tra le scene più memorabili della storia del cinema, il ballo de “Il Gattopardo“ di Luchino Visconti occupa un posto d’onore. Al centro, la bellezza mozzafiato di Claudia Cardinale nei panni di Angelica Sedara, che indossa un abito destinato a diventare leggenda. Disegnato dal genio di Piero Tosi, questo vestito non fu solo un costume di scena, ma una vera e propria opera d’arte, il cui costo nel 1963 fu una cifra astronomica: venticinque milioni di lire.
Dall’Idea alla Realtà: Il Genio di Piero Tosi
Per realizzare il sogno di Visconti, Tosi superò le indicazioni del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che descriveva un abito rosa. Con un colpo di genio, scelse invece una rara organza di Dior di un “bianco opalino”, che diede al vestito un’eleganza senza tempo. Il costume univa la precisione storica, con una modellistica vittoriana, alla pura maestria sartoriale. L’abito presentava una profonda scollatura, maniche corte e una gonna ampia, ma il vero segreto era il celebre bustino che strinse il punto vita di Claudia Cardinale da 68 a 53 centimetri.

Il Gattopardo: nel film scena del ballo.
L’abito: simbolo di grazia e di femminilità

L’abito, con le sue rouches delicate che enfatizzavano ogni movimento, divenne un simbolo di grazia e di una femminilità allo stesso tempo trattenuta ed esplosiva. Dopo le riprese, è stato conservato e ammirato nel tempo, grazie anche al lavoro della sartoria Tirelli. Oggi, le sue riproduzioni fedeli in verde chiarissimo hanno fatto il giro del mondo in mostre dedicate ai costumi da Oscar e, più recentemente, sono state reinterpretate per la nuova serie Netflix ispirata al capolavoro di Lampedusa, confermando la sua immortale rilevanza nel mondo della moda e del cinema.
