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Al Bano racconta la fuga da Cellino San Marco, poi si commuove: “Amavo la mia terra”

Il cantante spiega perché ha deciso di lasciare il posto in cui è nato

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Al Bano

Dalla Puglia a Milano per inseguire un sogno: “Il sistema lì era sbagliato”

Al Bano ha partecipato all’ultima puntata di TgUnoMattina Estate, in collegamento da L’Aquila, città in cui si è recato come ospite d’eccezione per la Festa della Perdonanza. Parlando con Giorgia Cardinaletti, conduttrice del programma, Al Bano ha ripercorso le tappe più significative della sua gioventù, soffermandosi sul momento in cui, a soli 17 anni, ha deciso di dire addio a Cellino San Marco.

“Scappai perché il sistema era sbagliato. C’era una classe contadina abbandonata a se stessa. Amavo la mia terra ma sapevo che non poteva darmi niente”, ha spiegato Al Bano Carrisi parlando del suo trasferimento a Milano. Una scelta difficile, presa per inseguire il sogno di diventare cantante.

L’orgoglio di Al Bano: “Ho affrontato tutto con la mia forza interiore”

Inizialmente obbligato a svolgere diversi lavori, Al Bano inviava i suoi guadagni ai genitori rimasti in Puglia. Il legame con la sua terra è sempre stato viscerale per il cantante, che esordì al Festival di Sanremo con la canzone La siepe, dedicata proprio al suo luogo di origine.

Commosso, Al Bano ha ricordato i primi passi di un percorso rivelatosi poi vincente: “I problemi non li vedevo li affrontavo e basta, con la mia forza interiore. Sono riuscito a dare un assetto nuovo a me e alla mia famiglia. Grazie ai valori che mi hanno insegnato: l’umiltà, la lealtà e la generosità”.

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