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Beppe Fenoglio: 100 anni dalla nascita del piemontese che fece della Resistenza “una questione privata”

A 100 anni dalla sua nascita, perché dobbiamo ancora leggere e rileggere Beppe Fenoglio

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Beppe Fenoglio

Beppe Fenoglio, nato ad Alba il primo marzo 1922, morì a soli 41 anni non ha ancora compiuti. Probabilmente avrebbe voluto dire ancora tanto delle sue Langhe e della Resistenza

Oggi, primo marzo, lo scrittore di Alba Beppe Fenoglio avrebbe compiuto 100 anni. È ricordato come uno dei massimi narratori della Resistenza partigiana, cui prese parte personalmente. Nonostante le sue capacità, all’inizio dubitò di se stesso (e un po’ per tutta la vita). Complice di questo sentimento fu Elio Vittorini che, ai tempi, rifiutò il suo primo manoscritto, La Paga del Sabato, nei primi anni Cinquanta. “Molto probabilmente non posseggo ancora, se mai lo possederò, il fondo del romanziere”, scrisse Fenoglio con delusione poi in una lettera a Vittorini, nel giugno del 1953.

Beppe Fenoglio e i suoi personaggi con la “sfortuna in favore”

In realtà Fenoglio si sottovalutò quando il rifiuto di Vittorini non fu così netto. Proprio lo scrittore siracusano incoraggiò il collega sulla via della scrittura. Nel 1952 era già uscito il libro di esordio di Fenoglio: I ventitré giorni della città di Alba, in cui confluì anche parte della Paga del Sabato, uscito poi postumo nel 1969. Con il suo esordio Fenoglio narra, attraverso 12 racconti, il periodo dal 10 ottobre 1944 al 2 novembre dello stesso anno, in cui Alba si dichiarò repubblica indipendente dai fascisti. Da questi racconti si può capire molto dello stile di Fenoglio, che guarda tutto con romantico distacco, soffermandosi più sui rapporti umani e sui singoli caratteri che sulle azioni di guerra. Ecco perché la Resistenza, nei suoi libri, diventa “una questione privata”.

Beppe Fenoglio: una vasta pubblicazione postuma alla sua morte

Proprio l’incertezza dello scrittore rischiò di non farci leggere mai quelli che universalmente sono noti come i suoi capolavori, Il partigiano Johnny e Una questione privata. Entrambi sono stati pubblicati postumi. Una questione privata uscì che Fenoglio era morto solo da 2 mesi. Quando Fenoglio morì non aveva ancora 41 anni, quindi non abbiamo fatto in tempo a vedere una seconda parte della sua produzione, se mai fosse esistita. Troviamo nei suoi libri il ripetersi di temi e situazioni: l’addio ai genitori, la caduta del padre, la fucilazione dei fascisti, eseguita a freddo, oppure raccontata da testimone. E poi naturalmente, c’è l’amore, tanto importante da scandire il tempo. Spesso si tratta di un triangolo amoroso. Fenoglio aveva con la scrittura un rapporto quasi tormentato. Non a caso la gran parte della sua opera è uscita dopo la sua prematura scomparsa: “La più facile delle mie pagine esce spensierata da una decina di penosi rifacimenti”.

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