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Caterina Caselli in lacrime ricorda il suicidio del padre: “L’ho tenuto nascosto”

Caterina Caselli e il più doloroso ricordo che intreccia il Festival di Sanremo ad un dramma familiare: il suicidio di suo padre

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Caterina caselli suicidio padre

Caterina Caselli ospite di Serena Bortone: il ricordo del suicidio del padre

Caterina Caselli, che festeggia oggi 77 anni, tempo fa è stata ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno: un lento fluire tra ricordi del passato e aneddoti che hanno segnato la sua esistenza, tra cui l’indelebile dolore per il suicidio del padre.

Il drammatico Festival del ’67

Il racconto prende il via quando la Caselli racconta del suo più grande successo che al principio sarebbe stato proposto a Celentano che, rifiutando, lo passò a lei e per sua fortuna. Parliamo di Nessuno mi può giudicare. Una canzone che ha fatto la storia, rivoluzionando e scardinando non pochi pregiudizi dell’epoca. E così, “senza niente da perdere”, la Caselli approdò sul palco dell’Ariston con quel brano: “Ero lì solo per cantare bene e un canzone che sostenevo, mi piaceva molto, ero forte“. E sono tanti i ricordi di Caterina Caselli che si legano al Festival di Sanremo, e non tutti sono così piacevoli.

Caterina Caselli e il suicidio del padre

C’era anche Caterina Caselli a Sanremo in quel maledetto anno, il 1967, l’edizione durante il quale Luigi Tenco si tolse la vita. Una Caterina Caselli che, come tutti gli altri, visse malissimo quel momento, anche più di tanti altri per motivi strettamente legati al suo personale vissuto. E anche questo momento farà parte della narrazione inclusa in Caterina Caselli – Una vita, cento vite. “Cantavo a Sanremo una canzone difficile, eravamo tutti ospiti all’Hotel Savoy e una notte verso le due, io sentii fuori dalla stanza strani rumori, un vocìo, passi affrettati e mi ricordo che non sapevo nulla ma c’era qualcosa di anomalo“, racconta la Caselli.

Il ricordo del suicidio di Tenco a Sanremo

Come ha avuto modo di spiegare, il suicidio di Tenco non solo rappresentò un dramma di per sé per la Caselli ma le evocò un dolore ancor più profondo legato invece al suicidio del padre quando aveva solamente 14 anni. Un suicidio di cui non volle mai parlare per tener fede anche alla promessa fatta alla madre. “Scesi nella hall e c’era Lucio Dalla con la vestaglia, c’erano tante persone. Poi abbiamo saputo che lui si suicidò – racconta, parlando di Tenco – e io per anni quella parola non riuscivo proprio a dirla perché il suicidio io lo legavo a mio padre“.

Altri tempi, un’altra epoca quella della Caselli che condannava il suicidio visto come un sintomo della pazzia e come un segno manifesto di una debolezza incompresa: “Per anni non abbiamo mai parlato di questo perché mia madre non voleva. All’epoca la depressione non era considerata una malattia. c’era una società molto dura, non comprendeva molto il fatto che una persona si potesse suicidare e si diceva ‘vabbè, era un matto, e quindi magari anche le figlie’“.

Il suicidio del padre: un dolore tenuto nascosto per un “tacito patto” con la madre

Mia madre ci voleva proteggere per cui ci disse proprio ‘noi di questa tragedia non ne parliamo‘, e io ho tenuto celato questo mio dolore per un bel po’ di tempo”, continua e conclude la Caselli.

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