Chiara Nasti di nuovo in tendenza sui social, e non perché ha partorito

Chiara Nasti fa il pieno di critiche sui social: il commento ad una follower

Chiara Nasti continua a collezionare critiche sui social dove permane quotidianamente al centro dell’attenzione, ma non perché ha partorito. Sebbene il pancione faccia immaginare che sia questione di giorni/ore, Chiara Nasti fa il pieno di critiche (e non leggere) sui social alla luce di una sua risposta ad una follower.

Chiara Nasti, nuova polemica: “Attenzione a parlare di chi non conosci”

Circola da ore un commento di Chiara che sta facendo rivoltare lo stomaco a molti utenti sui social. Si tratta di una risposta della Nasti ad una follower. L’utente le pone una domanda, senza alzare i toni ma chiedendole spiegazioni in merito ad un gesto di dubbio gusto. “Ma quel bambino maleducato nelle storie chi è? – scrive a Chiara l’utente – Come può far sorridere un bimbo di 6 anni che dice ‘vaffanc*lo?“. Una domanda lecita, ma che soprattutto non lede la persona di Chiara Nasti. Diversa però sarebbe stata la risposta dell’influencer, una Lady Zaccagni che proprio per le sue parole intrappolate negli screenshot di terzi ora fa discutere.

Lo screenshot che fa il giro del web: “Toglietele i social”

“Ma maleducato perché? – le risponde Chiara Nasti tra i commenti, senza passare inosservata – Io farei attenzione a parlare di chi non conosci perché se forse non lo sai quel bimbo sta molto bene economicamente oltre ad essere molto, ma molto sveglio“. Una risposta che sembra voler dire che, se benestante, un bambino è assolto dall’essere maleducato. “Magari un giorno sarà il tuo datore di lavoro – avrebbe poi aggiunto sempre la Nasti, con tono quasi minaccioso – e dovrai solo ringraziarlo. Ma imparate a campare, su“. Risulta molto difficile risalire al commento sui social della Nasti e si può anche ipotizzare sia sparito. Non spariscono però i commenti a riguardo sui social. “Toglietele i social“; “Il denaro non ti permette tutto ciò che vuoi Chiara. Spera di non trovare tu datori di lavoro simili“.