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Clizia Incorvaia si confessa: la sua lotta contro i disturbi alimentari e la pressione del mondo della moda

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Clizia Incorvaia è stata ospite a La Volta Buona, il programma di Caterina Balivo, dove ha condiviso un capitolo difficile del suo passato. L’ex modella ha parlato apertamente delle pressioni subite all’inizio della sua carriera, raccontando il suo doloroso rapporto con il cibo e l’immagine di sé. Una testimonianza che getta luce sulle dinamiche spietate del mondo della moda, dove il corpo è spesso oggetto di giudizi crudeli e aspettative irrealistiche.

I giudizi crudeli e il difficile rapporto con il cibo
A soli 19 anni, Clizia ha dovuto fare i conti con un ambiente lavorativo tossico. «Mi pesavano ogni settimana, mi dicevano che ero una vacca», ha rivelato in studio. Questa pressione costante l’ha spinta a sviluppare un rapporto disfunzionale con il cibo, arrivando a nutrirsi con una sola mela al giorno e a contare maniacalmente le calorie. La sua confessione su un episodio particolarmente critico, in cui ha recuperato dei biscotti dalla spazzatura per la fame, ha sottolineato la gravità del problema e il dramma che ha vissuto in quegli anni.
L’accettazione del corpo e il messaggio di inclusività

Un’altra ferita nel suo passato è stata la mancata accettazione delle sue forme. Pur avendo un fisico tonico, si sentiva costretta a indossare pantaloni larghi per nascondere il suo sedere, percepito come un difetto nel mondo della moda. Clizia ha spiegato quanto fosse difficile vivere in un corpo che non sentiva suo. Questa esperienza l’ha resa consapevole dell’importanza di accettare la propria fisicità, a prescindere dagli standard imposti dalla società e dall’industria dello spettacolo.
La rinascita e l’importanza del sostegno
La svolta per Clizia è arrivata grazie allo studio e al supporto della sua famiglia, che le è stata sempre accanto. L’impegno in un percorso alternativo al solo mondo delle passerelle le ha permesso di trovare nuove prospettive e di concentrarsi su un progetto di vita più sano. La sua esperienza si è trasformata in un potente messaggio per tutte le donne. «Cerchiamo di non essere più vittime della bilancia», ha esortato, incoraggiando l’accettazione di sé e la lotta contro i disturbi alimentari.
