Attualità
La Crisi del Turismo sul Lago di Garda: L’Effetto del “Caro Prezzi” e della Recensione Tedesca
Dal Crollo delle Prenotazioni all’Assenza di Tedeschi: L’Estate 2025 Segna una Svolta per le Sponde dei Laghi Italiani
Sulle sponde del Lago di Garda, la quiete estiva non è solo un effetto dell’afa, ma un sintomo di una crisi più profonda. Mete come Garda, Como e Lecco, abituate all’overtourism, stanno ora facendo i conti con piazze semi-deserte e alberghi non prenotati. L’assenza di due pilastri del turismo lacustre, i tedeschi e gli italiani, sta mettendo in ginocchio l’economia locale, con cali di consumi e di incassi che si riflettono in strade meno trafficate e negozi che chiudono prima.
Germania in Recensione: Il Colpo al Turismo Internazionale
La principale causa di questa crisi è la situazione economica in Germania. Storicamente, i tedeschi rappresentano una fetta consistente del turismo del nord Italia, ma con una recessione che si protrae dal 2023, le famiglie tedesche stanno drasticamente riducendo le spese. Il calo della produzione industriale e i nuovi dazi sulle esportazioni hanno indebolito l’economia, spingendo i turisti a rinunciare a viaggi di media e lunga durata. Questo si traduce in una drastica diminuzione delle prenotazioni e dei consumi sui laghi italiani.
“Caro Prezzi” e Nuove Abitudini degli Italiani
Anche gli italiani sembrano aver cambiato le loro abitudini di viaggio, a causa del “caro prezzi”. La presidente degli albergatori di Lazise, Virginia Torre, sottolinea la completa assenza di prenotazioni last minute e un generale accorciamento delle vacanze, che passano da due settimane a soli due o tre giorni. L’aumento dei costi, dal soggiorno alla cena in pizzeria, rende una vacanza un lusso insostenibile per molte famiglie.
Le piazze si svuotano presto e il commercio locale, un tempo florido, si trova a fare i conti con una domanda ridotta. A reggere, per ora, sono solo i campeggi, frequentati principalmente da turisti del nord Europa come olandesi e danesi, che tuttavia spendono meno rispetto alla clientela storica. La narrazione dell’overtourism sembra essere un ricordo lontano, lasciando spazio alla domanda: “E se questo fosse l’inizio di un cambiamento più profondo?”.