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Eva Robin’s: «Con Gianni Boncompagni ho vissuto un trauma. Oggi mi sento un po’ sgualcita»
Eva Robin’s oggi racconta la sua vita tra cinema, teatro e televisione: il trauma con Gianni Boncompagni, il ritorno al lavoro e il rapporto con il tempo che passa.
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Eva Robin’s oggi si racconta: una vita tra favola e ferite
Eva Robin’s oggi descrive la sua vita come una favola costruita con immaginazione, a partire dalla casa in cui vive fino al percorso artistico che l’ha portata dal cinema al teatro. In una lunga intervista rilasciata a Specchio, l’attrice racconta successi, delusioni e una nuova fase professionale che la vede oggi più attiva che mai.
Dopo un periodo lontano dai riflettori, Eva è tornata al cinema quasi per caso, ma il cuore della sua espressione artistica resta il teatro, dove sente di potersi esprimere con maggiore libertà.
Il trauma di Primadonna e il rapporto con Gianni Boncompagni
Uno dei passaggi più delicati della sua carriera è legato al programma Primadonna, ideato da Gianni Boncompagni. Eva lo definisce senza mezzi termini un trauma:
«Fu un fallimento. A un certo punto Gianni divenne il grande assente. Forse deluso, fatto sta che non ha più investito su di me e io mi sono sentita ferita».
Invece di trovare un punto d’incontro, racconta, entrambi si chiusero nel proprio orgoglio. Le conseguenze furono pesanti:
«Dopo Primadonna mi sono ritirata in casa a leccarmi le ferite. Ne ero uscita a pezzi».
Lavorare oggi: “Sono sgualcita, ma va bene così”
Oggi Eva Robin’s oggi guarda al presente con maggiore serenità. Ammette di lavorare moltissimo, più di quanto abbia mai fatto in passato, anche se il rapporto con il tempo che passa non è sempre semplice:
«Sono un po’ sgualcita, non più levigata. Il riscontro con lo specchio qualche difficoltà me la crea, però va tutto bene».
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Con ironia, aggiunge che questo “grado di sgualcimento” sembra piacere ancora al pubblico, lasciando aperta la porta a eventuali ritocchi futuri, metaforicamente affidati a “un sarto”.
Cinema, incontri e ricordi
Nel corso dell’intervista, Eva Robin’s ricorda anche diversi incontri del passato. Tra questi, quello con Paolo Villaggio, descritto con affetto e leggerezza, e il rifiuto di lavorare con Tinto Brass, che la giudicava inadatta ai suoi canoni estetici.
Nonostante abbia vissuto in un’Italia meno aperta rispetto a oggi, afferma di non essersi mai sentita davvero discriminata, fatta eccezione per un episodio legato alla trasmissione Domenica In, quando il tema del film Belle al bar creò qualche tensione.
Amore, relazioni e libertà personale
Eva racconta di aver avuto grandi storie d’amore e passioni intense, alcune delle quali sono rimaste legami importanti anche nel tempo. Nega di aver ricevuto vere e proprie proposte indecenti nel mondo dello spettacolo, raccontando invece episodi curiosi e surreali, come una telefonata notturna ricevuta da Francesco Nuti.
Il rapporto con il corpo e la sessualità oggi
Con la consueta ironia, Eva Robin’s parla anche del rapporto con il sesso, spiegando come con il passare degli anni sia diventato meno centrale nella sua vita:
«Oggi faccio sesso più che altro per le ghiandole».
Una frase che riassume perfettamente il suo modo diretto, sincero e mai moralista di affrontare anche i temi più intimi.
Eva Robin’s si racconta senza filtri: una donna che ha vissuto successi, traumi e rinascite, che guarda al passato con lucidità e al presente con autoironia. Tra teatro, cinema e nuove consapevolezze, la sua storia resta quella di un’artista che non ha mai smesso di reinventarsi.