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TV e SPETTACOLO

“Fantastico, 12 edizioni più una: un varietà per non dare un calcio alla fortuna

“Disco disco dove io sono veramente io: è fantastico, superfantastico!”

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Fantastico programma tv

È la sera di sabato 6 ottobre 1979 e, ballando e cantando nel mezzo di una scenografia dai vivaci colori impiantata nel Teatro della Fiera di Milano, la diciottenne californiana Heather Parisi inaugura Fantastico!, il nuovo gioco a premi dedicato alla storia della canzone italiana e abbinato alla Lotteria Italia.

Dopo circa sei edizioni relegate al tardo pomeriggio della domenica, lo spettacolo autunnale che mira a donare milioni su milioni ai telespettatori più fortunati ritorna alla storica collocazione del sabato sera. Con il cosiddetto “riflusso” e la riscoperta di un passato che rischiava di cadere solo fino a poco tempo prima in un’immeritata damnatio memoriae, gli italiani si riconciliano con i riti e i passatempi davanti al piccolo schermo, diventato nel frattempo a colori.

Fantastico!: tra giochi e spettacolo esordiscono volti destinati a fare la storia della tv

Fantastico! alterna il gioco con lo spettacolo, e un regista anticonformista come Enzo Trapani è ben lieto di seguire nuove strade. Con i grandissimi Giorgio Calabrese e Alberto Testa, integrati dal giovane Antonio Ricci, quali autori dei testi, la classe di Loretta Goggi, la vivacità di un Beppe Grillo ancora ben lontano dalle vocazioni politiche e la simpatia della giovanissima Parisi, viene fuori una sapiente amalgama che consegue subito lo scopo desiderato: far divertire i telespettatori.

Piovono richieste a non finire per proseguire con quella formula, ma bisogna attendere il 1981 per varare un Fantastico 2. La compagnia di artisti cambia: rimane la sola Parisi (“Delle cicale ci cale, ci cale, ci cale!” è il nuovo ritornello che conquista soprattutto i bambini) ma entrano in campo fior di personaggi che proprio grazie a questo passaggio televisivo rinverdiscono un successo che sembrava da tempo essersi intiepidito, come Romina Power (che tra l’altro lancia Il ballo del qua qua), Memo Remigi e il grande Walter Chiari con i suoi monologhi comici, mentre si confermano tre esponenti delle nuove leve dello spettacolo: l’imitatore romano Gigi Sabani, la danzatrice classica Oriella Dorella (il cui partner di scena è il collega Raffaele Paganini) e il D.J. Claudio Cecchetto, il quale conduce la parte della trasmissione dedicata ai giochi. 

Da Raffaella Carrà a Corrado e Gigi Proietti: tra successi e flop di Fantastico!

Negli anni seguenti vi è tutto un florilegio di Fantastico!: pian piano cambia tutto e non sempre i telespettatori accolgono con piacere le novità. Trionfale risulta la terza edizione, datata 1982-’83, con il ricostituirsi di una storica coppia televisiva, Corrado Mantoni e Raffaella Carrà: con loro agiscono il riconfermato Sabani e un Renato Zero ospite fisso. Niente più domande sulle canzoni, ma si pratica una caccia al tesoro. Raffa canta Ballo ballo e Corrado recita in musica le inutili raccomandazioni di un papà ai danni del pestifero figlioletto di nome “Carletto”: entrambi i dischi si vendono bene. L’anno dopo si tenta uno spettacolo più impegnato, con Gigi Proietti, gli attori della sua scuola di teatro e la cantautrice campana Teresa De Sio. Torna Heather Parisi, ma stavolta la sua Ceralacca non attacca e la stessa trasmissione, con l’incalzare delle proposte più popolari della TV commerciale concorrente, piace poco.  

Grandi novità per Fantastico 5 (1984-’85): arriva Pippo Baudo con la sua squadra di autori (tra cui il “padre fondatore” Giorgio Calabrese). Rimane Heather Parisi, ma inaspettatamente entra nel cast un’attrice milanese che fino a un annetto prima era annunciatrice delle trasmissioni di Canale 5, Eleonora Brigliadori. Enzo Trapani lascia ad altri il posto in cabina di regia e oltretutto da quest’anno non si registra più a Milano, ma si va in onda in diretta da Roma, dal glorioso Teatro delle Vittorie di via Col di Lana. L’anno dopo, Pippo “Gambalunga” lancia due giovanissime artiste: l’afroamericana Galyn Gorg, che purtroppo scomparirà nel 2020, e soprattutto una bionda e sensuale ballerina romana, Lorella Cuccarini, che da quel momento prenderà la via del successo. Sempre Baudo e Cuccarini nel 1986, stavolta però con la comicità a volte corrosiva del Trio Anna Marchesini-Tullio Solenghi-Massimo Lopez e di Beppe Grillo, ospite di alcune puntate.  

L’addio di Pippo Baudo e l’arrivo di Celentano

Accusato dal nuovo Presidente RAI di fare trasmissioni “nazionalpopolari”, Pippo Baudo fa la valigia e si sposta in casa Fininvest, dove però non si ritrova. Intanto, in sua assenza, la RAI punta nientemeno che su Adriano Celentano e con lui Heather Parisi, Marisa Laurito, Maurizio Micheli, Massimo Boldi e, inaspettatamente, l’autore e suggeritore piemontese Bruno Gambarotta, che giunge in soccorso di un Molleggiato a disagio con gli spettacoli televisivi in diretta. Anche in quell’ottava edizione scoppia uno scandalo: Celentano, la sera prima di un referendum sulla caccia, infrange il classico silenzio del sabato, la “pausa di riflessione”, invitando i cittadini a votare Si all’abolizione delle attività venatorie. 

Dopo tanto clamore, è giusto che nel 1988, con la nona serie, si torni a una sorta di “restaurazione”. Il varietà tradizionale forse è morto, ma il Fantastico! animato da Enrico Montesano e da un’inattesa Anna Oxa capace anche di far ridere lo smentisce categoricamente. E’ uno spettacolo di buon livello al quale mettono mano autori bravissimi quali Italo Terzoli ed Enrico Vaime (forse una delle loro ultime cose assieme prima della separazione dopo più di vent’anni di collaborazione). Delude invece Fantastico 10: Massimo Ranieri stenta come conduttore e Anna Oxa torna a fare la cantante a tempo pieno, gettando alle ortiche quanto di buono aveva fatto vedere in veste di attrice brillante l’anno prima.

L’ultimo Fantastico! tentativo con Antonella Clerici e Giancarlo Magalli al timone

Poi è tutto un declino: se non fosse per Pippo Baudo, l’undicesima edizione sarebbe fiacca (Marisa Laurito e un Jovanotti ancora prima maniera che canta “Ciao, mamma ! Guarda come mi diverto!” non soddisfano). La dodicesima va ancora peggio, anche a causa delle incomprensioni tra Raffaella Carrà e Johnny Dorelli: quest’ultimo, con la scusa dei primi acciacchi alle gambe, presenta certificato medico e se ne va. Rimane così l’indimenticabile “Raffa”, presa di mira anche da uno scatenatissimo Roberto Benigni, impegnato in un monologo dai toni anche un po’ osè

Enrico Montesano Fantastico

Fantastico! non è più tale (ormai alla gente interessa solo l’estrazione finale dei biglietti vincenti della Lotteria) e, dopo la sera del 6 gennaio 1992, non viene più ripreso. A dire il vero, nel 1997 si tenta di rilanciarlo con una tredicesima serie, ma la formula elegante delle prime puntate proposta da Enrico Montesano non piace più. I tempi sono cambiati e quindi anche i gusti del pubblico televisivo. Montesano si ritira dopo quattro settimane e cede il posto a Giancarlo Magalli, affiancato da Milly Carlucci: la trasmissione riassume i toni banali, beceri e improvvisati tipici già da allora del televarietà (pur se ancora è salva un po’ di gentilezza) e così per Fantastico! suona l’ora del definitivo “De profundis”. 

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