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Biografie

Gennaro Gattuso — “Ringhio”: da giovane promessa calabrese a nuovo commissario tecnico dell’Italia

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Gennaro Gattuso: età, carriera, vita privata, mondiali 2006

Gennaro Gattuso nato il 9 gennaio 1978 a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, cresce respirando calcio grazie al padre Franco, che aveva militato fino alla Serie D. A dodici anni, dopo essere stato scartato dal Bologna, viene scelto dal Perugia Calcio: un salto importante per un ragazzino calabrese, con la consapevolezza di lasciare presto la famiglia per rincorrere il sogno di diventare professionista.

Primi passi e l’esordio in Serie A

Gennaro Gattuso a Perugia milita nelle giovanili e nel 1997 vince lo scudetto Primavera, venendo eletto miglior giovane della stagione. Pochi mesi dopo, il 22 dicembre 1996, fa il suo debutto in Serie A a soli 18 anni (non 17 come a volte riportato), nel match con il Bologna FC 1909. Da lì in poi inizia un percorso di crescita che lo porterà lontano.

L’avventura nei Rangers e il ritorno in Italia

Nel 1997 Gennaro Gattuso accetta il trasferimento in Scozia al Rangers FC — un’esperienza dura e intensa. I primi mesi sono difficili, ma grazie a dedizione e carattere conquista rapidamente la fiducia dell’allenatore Walter Smith e diventa titolare nella prima squadra. A Glasgow emerge a livello internazionale e si guadagna l’affetto dei tifosi.

Tuttavia, quando alla guida dei Rangers arriva un nuovo tecnico, i contrasti aumentano: costretto a cambiare ruolo, Gennaro Gattuso decide di tornare in Italia. Firma con la Salernitana, diventando poi oggetto di interesse di grandi club — in particolare del AC Milan — grazie al suo instancabile temperamento e alla crescente personalità in campo.

La consacrazione con il Milan: caratteristiche e vittorie

A Milano inizia la parte più importante della sua carriera di calciatore. Nel “Milan di ferro” contribuisce con grinta e dinamismo in cabina di regia, diventando un punto fermo del centrocampo rossonero. Con il Milan vince due UEFA Champions League (2003 e 2007), due campionati di Serie A, una Coppa Italia, Supercoppe e un Mondiale per club: un palmarès da vero campione.

In campo si distingue non per la fantasia o la classe sopraffina (come altri centrocampisti), ma per la corsa, l’aggressività, la determinazione — doti che gli fanno guadagnare il soprannome “Ringhio”. Quel mix di grinta e sacrificio, unito a un’indole da combattente, lo rende un simbolo del calcio italiano.

In Nazionale: dal Mondiale 2006 alla conclusione della carriera internazionale

Il debutto nella nazionale maggiore avviene il 23 febbraio 2000 contro la Svezia. Nel 2006, durante il FIFA World Cup in Germania, gioca un ruolo decisivo nel centrocampo della nazionale — culminando con la conquista del titolo mondiale insieme a campioni come Buffon e Del Piero. Con la maglia azzurra totalizza 73 presenze e un gol e diventa uno dei protagonisti assoluti della generazione campione del mondo.

Continua ad essere convocato anche per i tornei successivi — EURO 2008, Mondiali 2010 — ma con il passare degli anni la sua presenza in nazionale diminuisce, e con il ritiro da giocatore si conclude anche la sua avventura da mediano in azzurro.

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Gennaro Gattuso ai Mondiali 2006

Gennaro Gattuso Dal campo alla panchina: l’inizio della carriera da allenatore

Nel giugno 2012 conclude la carriera da giocatore al FC Sion, in Svizzera. Nel febbraio 2013 viene nominato giocatore-allenatore della stessa squadra: è l’inizio della sua nuova sfida. L’esperienza dura poco — al termine della stagione lascia Sion — ma segna l’apertura di una lunga carriera da tecnico.

Seguono incarichi in club come Palermo FC, OFI Creta e Pisa SC, con i quali tocca diversi livelli professionali, dall’Europa all’Italia, acquisendo esperienza in contesti molto differenti.

Le grandi opportunità: Milan, Napoli, Valencia, Marsiglia e Hajduk

Nel maggio 2017 torna al Milan, questa volta come allenatore della Primavera; pochi mesi dopo, per l’esonero del tecnico della prima squadra, gli viene affidata la panchina rossonera. Resta alla guida fino a maggio 2019.

Nel dicembre 2019 accetta l’incarico al SSC Napoli, dove conquista il suo primo (e finora unico) trofeo da allenatore: la Coppa Italia 2019-2020.

Successivamente allena il Valencia CF in Spagna, ma lascia il club per accordo reciproco nel gennaio 2023, in una stagione difficile per i “blanquinegros”.

Nel settembre 2023 viene chiamato dall’Olympique de Marseille in Francia, ma l’esperienza termina a febbraio 2024 a causa di risultati deludenti.

Dopo qualche mese di pausa, firmata l’estate 2024 con il croato Hajduk Split, con un contratto fino al 2026: con la squadra ottiene un buon terzo posto nella massima serie croata ma — nonostante un avvio promettente — la collaborazione si conclude consensualmente nel giugno 2025.

Il 2025 e la nuova sfida: CT della Nazionale Italiana

Il 15 giugno 2025 è ufficiale: Gattuso viene nominato nuovo commissario tecnico della nazionale italiana, sostituendo Luciano Spalletti, esonerato dopo un inizio fallimentare nelle qualificazioni al Mondiale. Il suo incarico arriva in un momento delicato per la Nazionale: all’obiettivo di superare le qualificazioni per il 2026 FIFA World Cup si accompagna la necessità di ricostruire orgoglio, mentalità e identità dopo anni difficili.

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Gennaro Gattuso

L’eredità di Gattuso e il carattere da “Ringhio”

Gennaro Gattuso è sempre stato sinonimo di cuore, grinta e battaglia dentro e fuori dal campo — qualità che lo hanno reso un simbolo del calcio italiano. Non si è mai distinto per eleganza estetica, ma per una solidità caratteriale e uno spirito combattivo che molti giovani calciatori ed allenatori ancora oggi cercano di emulare.

Ora, da commissario tecnico, avrà il difficile compito di ridare slancio a un’intera generazione, ricostruire il rapporto con i tifosi e riportare la Nazionale dove merita. Per molti, è l’ideale per riportare “orgoglio” tra gli azzurri; per altri, il rischio di una nuova instabilità tattica è alto — come spesso accaduto nelle sue ultime esperienze da allenatore.

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