Biografie
Gigliola Cinquetti: Età, Biografia e Carriera
Dalla vittoria storica a Sanremo e all’Eurovision fino alla carriera da giornalista, la storia di un’artista senza tempo che oggi compie 78 anni.
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Gigliola Cinquetti: Gli esordi e il trionfo mondiale di Non ho l’età

Nata a Verona il 20 dicembre 1947, Gigliola Cinquetti ha segnato la storia della musica leggera italiana sin dalla giovanissima età. Il suo debutto avviene a soli 16 anni, quando vince il Concorso di Castrocaro, ma è il 1964 l’anno della consacrazione definitiva. Con il brano “Non ho l’età”, Gigliola trionfa al Festival di Sanremo e, poche settimane dopo, conquista Copenaghen vincendo l’Eurovision Song Contest. È l’inizio di un successo planetario: la canzone diventa un inno generazionale, vendendo milioni di copie e portando l’eleganza della giovane veronese nelle classifiche di Francia, Germania, Giappone e America Latina.
Una pioggia di successi tra Sanremo e Canzonissima

La carriera musicale della Cinquetti non si è fermata al primo exploit, ma si è consolidata attraverso dodici partecipazioni al Festival di Sanremo e numerose vittorie nelle principali kermesse dell’epoca. Nel 1966 bissa il successo sanremese in coppia con Domenico Modugno con l’intensa “Dio, come ti amo”, brano che diventerà un cult anche al cinema. Seguono hit mondiali come “La pioggia” (1969) e “Alle porte del sole”, con cui vince Canzonissima 1973. Nel 1974 sfiora il bis all’Eurovision con “Sì”, brano che, nonostante le polemiche legate al referendum sul divorzio in Italia, ottiene un successo strepitoso nel Regno Unito con la versione inglese “Go”.
L’eleganza della conduzione televisiva e radiofonica

Oltre alla voce, Gigliola Cinquetti ha saputo imporre il proprio stile anche come conduttrice, distinguendosi per classe e raffinatezza. Dagli anni ’60 è protagonista di varietà storici come “Senza Rete” e “Arancia e limone”, ma è negli anni ’80 che intraprende un percorso più strutturato come presentatrice. Conduce programmi di successo come “Io sabato”, diverse edizioni del Concorso di Castrocaro e l’Eurovision Song Contest 1991 a Roma. Anche la radio le regala grandi soddisfazioni, con partecipazioni a trasmissioni cult come “Gran Varietà” e “La bella e la bestia” accanto a Paolo Villaggio.
La svolta giornalistica e l’impegno intellettuale
Dopo un periodo di assenza dalle scene dedicato alla famiglia — al marito Luciano Teodori e ai figli Giovanni e Costantino — Gigliola ritorna in una veste del tutto inedita: quella di giornalista. Collabora con importanti quotidiani come “L’Arena” e conduce programmi di approfondimento come “Linea Verde” e il talk-show “Vivendo Parlando” su SAT2000. Diplomata al Liceo Artistico, non ha mai abbandonato l’amore per l’arte, arrivando a illustrare libri per bambini come “Il pescastelle” e realizzando personalmente alcune delle copertine dei suoi dischi, dimostrando una poliedricità rara nel panorama artistico italiano.
Il cinema e il teatro: attrice tra cult e sperimentazione
La carriera della Cinquetti ha trovato sbocco anche nella recitazione. Nel 1966 è protagonista del film musicale “Dio, come ti amo”, che in Brasile rimarrà in programmazione nella stessa sala per ben trent’anni, e di “Testa di rapa”, premiato con il Leone d’Argento a Venezia nella sezione ragazzi. In televisione partecipa a fiction di grande richiamo come “Le mie prigioni” (1968) e la celebre serie “Commesse” (1999). Significative anche le sue prove teatrali, come lo spettacolo “L’uomo che inventò la televisione” recitato accanto a Pippo Baudo e Lello Arena, e la partecipazione al film “I cavalieri che fecero l’impresa” di Pupi Avati nel 2001.
Una fama internazionale che non conosce confini
Gigliola Cinquetti resta, insieme a Domenico Modugno, l’artista italiana più conosciuta e amata nel mondo. I suoi dischi sono stati pubblicati in oltre 120 paesi e ha inciso canzoni in ben otto lingue diverse, tra cui spagnolo, francese, tedesco e giapponese. In Giappone, in particolare, la sua popolarità è leggendaria, con tournée trionfali che si sono susseguite per decenni. Nel 2022, la sua esibizione come ospite d’onore all’Eurovision di Torino ha emozionato il pubblico globale, confermando che il suo talento e la sua “classe” sono simboli intramontabili della cultura italiana nel mondo.