Kalush Orchestra: venduto il trofeo dell’Eurovision per aiutare l’Ucraina

La Kalush Orchestra: il premio dell’Eurovision venduto per 800mila euro

Prima l’iconico microfono vinto all’Eurovision Song Contest 2022, poi la lotteria in cambio del cappello rosa indossato dal frontman: la Kalush Orchestra, dopo la parentesi più leggera e musicale a Torino, è tornata a offrire concretamente il proprio aiuto all’Ucraina, martoriata dalla guerra.

Guerra Russia-Ucraina: la Kalush Orchestra vende il premio per comprare droni

La prima notizia battuta è quella annunciata dal conduttore ucraino Serhiy Prytula, il presentatore che ha tenuto l’asta che ha visto al centro il premio vinto dalla Kalush Orchestra. La band ucraina ha infatti deciso di vendere il premio vinto all’Eurovision Song Contest 2022 lo scorso 24 maggio a Torino. Un trofeo simbolico vinto nel periodo più oscuro della storia dell’Ucraina. Così infatti i componenti della Kalush Orchestra hanno deciso di mettere in vendita il trofeo, un microfono in cristallo. Il trofeo è stato venduto per circa 900mila dollari, più o meno 800mila euro. Il ricavato della vendita sarà devoluto dalla Kalush Orchestra alle forze armate ucraine che procederanno con l’acquisto di 3 droni. Si tratterebbe di 3 droni di fabbricazione ucraina a cui si aggiungerebbe una stazione di controllo a terra.

Oltre 300mila dollari per il cappellino del frontman

Agli 800mila euro raccolti con la vendita del premio vinto all’Eurovision si aggiunto anche il ricavato di una lotteria. La Kalush Orchestra ha infatti raccolto circa 370mila dollari mettendo in palio il cappellino rosa che il frontman della band, Oleh Psiuk, ha indossato anche sul palco del festival internazionale. Il ricavato di questa lotteria parallela, si apprende da Ansa, sarà invece devoluto alla Serhiy Prytula Charity Foundation, un’organizzazione benefica che sostiene l’esercito ucraino. L’asta di beneficienza ha avuto luogo a Berlino, durante un concerto-evento durante il quale sono stati raccolti soldi anche per forniture mediche per prestare soccorso ai feriti di guerra.