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La Femminanza di Antonella Mollicone: Un Inno al Coraggio Femminile e alla Libertà di Essere

Il romanzo storico d’esordio di Antonella Mollicone (Nord, 2025) è una saga familiare laziale sulla ricerca di sé, dove le donne sfidano il patriarcato trovando rifugio e forza nella “Cerchia,” un luogo sacro di supporto e autenticità reciproca.
Indice dei contenuti
La Trama: Femminanza e la Ricerca dell’Autentico Sé
La femminanza di Antonella Mollicone, neologismo evocativo che dà il titolo al romanzo, è un’opera di formazione e di ricerca che attraversa la prima metà del Novecento nel Lazio. Al centro della narrazione ci sono Camilla e sua figlia Viola, le cui vite sono il fulcro di un affresco sociale dominato dalle rigide leggi del patriarcato e dai pregiudizi. Il romanzo esplora il percorso delle due generazioni verso la piena espressione della loro identità autentica, ribaltando le convenzioni imposte dalla società.

La Cerchia: Lo Spazio Sacro di Libertà
Il vero cuore del romanzo è La Cerchia, un luogo sacro e inviolabile dove le donne del paese si riuniscono. Lontane dagli occhi e dai giudizi degli uomini, le partecipanti lavorano insieme (ricamando, filando, preparando infusi) e in questo spazio magico si mettono a nudo emotivamente. Non contano né il denaro, né i titoli, né l’istruzione, ma solo l’onestà e il coraggio di essere sé stesse, anche nelle debolezze. La Cerchia è il luogo dove si fa uscire il “grumo più nero” per ritrovarsi l’anima, dove non esiste la colpa, e dove “ognuna deve trovarsi il posto suo, e non è mai quello che ti affibbiano gli altri.”

La femminanza di Antonella Mollicone: Il Potere Antico delle Femmine e il Curare la Vita
Nella Cerchia si tramandano saperi antichi, un mix di mito, storia, magia e medicina. Qui Camilla trova la sua vocazione come levatrice e chiudiocchi (colei che accompagna l’inizio e la fine della vita), un’arte pratica e spirituale che poi tramanderà alla figlia Viola. Il romanzo celebra il potere delle donne di curare l’anima e il corpo, anche affrontando temi tabù come la depressione post-partum, per cui la Cerchia offre supporto e comprensione anziché condanna, normalizzando il fatto che un figlio è sia un dono che una catena.
Donne Coraggiose Contro il Destino Scritto
Il romanzo è popolato da esempi di donne che trovano nella Cerchia la forza per la ribellione. Vincenzona trova il coraggio di non accettare le botte del marito e di dedicarsi alla pittura, sfidando la convenzione che vuole le donne lontane da ciò che dona gioia. Cosima si oppone al matrimonio combinato dal padre, rifiutando un destino imposto e ritrovando l’amore vero a quarant’anni, senza sentirsi una “zitella”. La Mollicone mostra anche le donne che, per paura o convenienza, restano fuori dalla Cerchia, sottolineando l’importanza di allargare questo spazio di emancipazione.
La Storia, Gli Uomini e il Riconoscimento Reciproco
Sullo sfondo della narrazione, l’autrice non dimentica gli orrori della Seconda Guerra Mondiale (la paura delle bombe e la violenza delle marocchinate), che danno sostanza storica ai fatti romanzeschi. Riguardo ai personaggi maschili, il romanzo non li condanna in blocco: sebbene la società sia patriarcale, esistono uomini eccezionali come Aldino (marito di Camilla) e Vincenzo (marito di Cosima), rispettosi e alieni alla mentalità dominante. La femminanza di Antonella Mollicone non stabilisce una superiorità femminile, ma conclude che le donne devono affermare i loro talenti per poter essere avvicinate dagli uomini “senza armi e violenza,” in un amore che è vita autentica, non speranza.
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