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Lucio Dalla: l’omaggio al Festival di Sanremo a 10 anni dalla morte

L’omaggio del Festival della Canzone Italiana al grande Lucio Dalla a 10 anni dalla sua morte

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Omaggio Lucio Dalla Festival di Sanremo

Lucio Dalla omaggiato al Festival di Sanremo 2022

Arriva questa sera in diretta al Festival di Sanremo 2022 l’omaggio al grande artista Lucio Dalla, uno dei pilastri della canzone italiana. L’omaggio arriva a 10 anni esatti dal triste anno in cui Lucio Dalla è scomparso, il primo marzo del 2012.

Lucio Dalla: l’omaggio a Sanremo a 10 anni dalla morte

Omaggio Lucio Dalla Festival di Sanremo

Al Festival di Sanremo 2022 vengono ricordati i grandi della musica e dello spettacolo italiano. Non solo presente ma anche passato all’Ariston che questa sera, quinta e ultima serata di Festival, ha voluto rendere omaggio a due pilastri: Lucio Dalla, il cantautore scomparso 10 anni fa, e Raffaella Carrà, la regina della televisione italiana scomparsa invece lo scorso 5 luglio dopo aver combattuto silenziosamente contro il male. Parlando di Lucio Dalla al Festival di Sanremo si ricorda il 1971, anno in cui Lucio Dalla arrivò in Riviera presentandosi sul palco con la celeberrima canzone 4/3/1943 che, ai tempi, lo fece classificare terzo. Nel 1972 invece Dalla arrivò al Festival con un altro cavallo di battaglia della sua produzione, il capolavoro Piazza Grande, uno di quei successi che pur non essendo riuscito a classificarsi nemmeno sul podio è riuscito a garantirsi un posto nell’Olimpo e nel repertorio dei grandi classici della musica italiana.

Il ricordo di Lucio Dalla, Sabrina Ferilli: “Lucio andava oltre la musica”

Come ricorda Amadeus, fu proprio al palco del Festival di Sanremo 2022 che Lucio Dalla si prese il suo ultimo applauso da direttore d’orchestra prima di passare a miglior vita. “Sono passati 10 anni, ma lo sentiamo ancora vicino“, lo ricorda Amadeus. Lo segue a ruota nell’omaggio a 10 anni dalla sua morte, la Ferilli: “Abbiamo avuto la gioia di conoscerlo e lavorarci insieme. Nella trasmissione che facemmo ho un ricordo bellissimo, come si può avere quando si ha la possibilità di avere con amici unici. Lucio entrava in studio con un gruppo di persone che erano un po’ gli ultimi, che lui prendeva dalla strada prima di arrivare in studio – lo ricorda la Ferilli – Teneva sempre i posti per i barboni, le prostitute. Era un’emozione sempre molto forte perché quelle persone erano empaticamente vicine a Lucio e lì capisci cosa significa essere un artista che va oltre la musica, e Lucio andava oltre la musica“.

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