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Manifestanti pro Palestina invadono il Salone del Libro di Torino

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manifestanti al salone del libro

Momenti di tensione al Salone del Libro di Torino

Nel pomeriggio, un’atmosfera di tensione ha avvolto il Salone del Libro di Torino quando, in un clima di forte emotività, circa un centinaio di manifestanti pro Palestina hanno forzato l’ingresso del Lingotto. Superando le transenne esterne e sfondando i cancelli di sbarramento, questi attivisti, muniti di striscioni che proclamavano “Vita terra libertà per il popolo palestinese – Salviamo Gaza” e “All eyes on Rafah: blocchiamo tutto”, hanno portato all’attenzione pubblica la loro causa.

Lo scontro e l’intervento

Nonostante un gruppo ristretto di manifestanti sia riuscito a fare ingresso nell’area, la pronta risposta delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse, bloccando la maggior parte dei partecipanti all’esterno. La situazione di stallo, protrattasi per ore, ha richiesto l’avvio di trattative. Il presidente del Salone, Silvio Viale, ha concesso l’ingresso a una delegazione di cinque persone per consentire loro di esporre le proprie istanze.

Nel corso delle negoziazioni, la voce di Brahim Baya, presidente della moschea Taiba, ha echeggiato forte, sollecitando una dichiarazione ufficiale da parte di Annalena Benini, direttrice del Salone. Secondo Baya, l’area culturale rappresentata dal Salone non può rimanere indifferente al “genocidio palestinese”, sottolineando l’urgenza di una presa di posizione chiara e definita.

Zerocalcare si unisce ai manifestanti

Tra i sostenitori delle rivendicazioni portate avanti dai manifestanti spicca la figura di Zerocalcare, famoso disegnatore, che ha decisamente preso posizione a favore del movimento. Uscendo dall’evento per incontrare i partecipanti alla protesta, Zerocalcare ha sottolineato l’importanza di non trascurare gli eventi di rilevanza storica come quello palestinese, specialmente in contesti incentrati sulla diffusione culturale e sull’attualità. “Uno spazio che parla di cultura e di attualità non può chiudere gli occhi”, ha dichiarato, facendo leva sulla necessità di confrontarsi con la realtà storica e sociale, per non trovare scuse nell’ignorarla.

Qualche riflessione sull’evento dei manifestanti al Salone del Libro

L’evento ha evidenziato come il Salone del Libro di Torino, tradizionalmente un luogo di incontro e di scambio culturale, si sia trovato al centro di questioni politiche e sociali di grande attualità e rilevanza. L’iniziativa dei manifestanti, insieme all’appello di figure di spicco come Zerocalcare, invita a una riflessione più ampia sul ruolo degli spazi culturali nella società contemporanea, sottolineando come essi debbano essere luoghi aperti al dialogo, alla comprensione e all’impegno civile.

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