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Piet Mondrian: 150 anni del pittore che trasformò la geometria in arte

Perché ricordare Piet Mondrian, il mago dell’arte astratta nel primo Novecento

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Piet Mondrian

Mondrian, dall’arte figurativa al Neoplasticismo: la maturazione artistica

Piet Mondrian nasceva ad Amersfoort, nei Paesi Bassi, il 7 marzo di 150 anni fa e tutta la sua vita può essere definita una lezione su cos’è l’arte. Una lezione soprattutto per suo padre che non voleva che Piet si iscrivesse all’Accademia delle Belle Arti di Amsterdam. All’inizio la sua pittura era più figurativa, di chiara ispirazione impressionista. Poi i suoi disegni divennero sempre più essenziali, astratti, fino ad arrivare al tipo di quadri per cui oggi è ricordato. Essenzialmente rettangoli colorati, sovrapposti, alla ricerca dell’armonia.
Proprio l’arte astratta con principi geometrici rigidi è alla base del movimento artistico De Stijl, o Neoplasticismo, che Mondrian fondò insieme all’eclettico artista Theo van Doesburg, a cavallo tra il 1917 e il 1918.

Parigi, Londra, New York: i viaggi all’estero di Piet Mondrian cambiarono tutto, anche il suo nome

Mondrian quadro

Il vero nome di Mondrian è Pieter Cornelis Mondriaan, ma fu lui stesso ad abbreviarlo, all’inizio del suo primo soggiorno a Parigi dal 1912 al 1914. Parigi ospitava molti artisti delle avanguardie, in un periodo di fervore artistico. Pablo Picasso (e il cubismo) influenzò molto la sua arte tanto che molti anni dopo, nel 2012, due ladri in un furto notturno alla National Art Gallery di Atene rubarono due quadri, uno di Picasso e uno di Mondrian, insieme a un disegno a penna e inchiostro del pittore italiano Guglielmo Caccia. Mentre la quarta opera che tentarono di rubare, sempre di Mondrian, fu abbandonata nella fuga. Il quadro di Mondrian rubato raffigurava un mulino a vento sul fiume, risale al 1905 ed è stato ritrovato dalla polizia nel giugno scorso.

Il Neoplasticismo, le ultime fatiche artistiche e la morte

Da Parigi in poi Piet Mondrian diede vita al Neoplasticismo: corrente di arte astratta che ha fatto della razionalità delle forme un tratto distintivo. Naturalmente fu influenzato anche dall’ambiente americano. Giunse a New York nell’ottobre del 1940, esaudendo un desiderio che abitava in lui fin dalla fine della Prima Guerra Mondiale. A New York morì il primo febbraio 1944. Lì fu allestita, un anno dopo la sua morte, una grande mostra delle sue opere. In quell’occasione tutti poterono ammirarne le qualità e cominciarono a considerarlo uno dei maestri dell’arte moderna.

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