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MUSICA

Rino Gaetano tra curiosità e aneddoti: canzoni, fidanzata e segreti

Dalla parentela con Cammariere allo pseudonimo Kammamuri’s

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Rino Gaetano: curiosità e aneddoti a 42 anni dalla sua morte nel 1981

Curiosità e aneddoti su Rino Gaetano, all’anagrafe Salvatore Antonio Gaetano, uno dei più grandi e apprezzati cantautori italiani dell’intero panorama musicale senza tempo. Nonostante siano trascorsi 42 anni esatti dall’incidente sulla Nomentana, il 2 giugno del 1981, sono tanti i dubbi sulla tragedia. Incongruenze che lasciano credere che ci sia ancora una verità da svelare sulla morte di Rino Gaetano, scomparso a soli 31 anni tra ombre e sospetti via via affrontati a vario titolo nel tempo avendo in sottofondo La ballata di Renzo, la canzone “profetica” della sua scomparsa.

Dalla fidanzata al mistero che avvolge la sua morte nell’81

Il ritratto di uno dei volti della storia della canzone italiana nel giorno dell’anniversario della sua morte tra curiosità e aneddoti. Dalla passione per il vino alla carriera da cantautore che ha sfatato quella da banchiere per arrivare a rispondere alla fatidica domanda, chi era Gianna?

Rino Gaetano e l’esordio con lo pseudonimo Kammamuri’s

Tra le notizie meno note sulla vita di Rino Gaetano c’è la curiosità relativa a Kammamuri’s: non tutti sanno che Rino Gaetano aveva scelto questo nome come pseudonimo per firmare, nel 1973, il suo 45 giri contenente I Love You Maryanna e Jaqueline.

Non un nome di pura fantasia ma uno specifico riferimento al compagno di Sandokan nell’Emilio Salgari, Pirati della Malesia. Motivo? La timidezza, la ritrosia, l’umile discrezione che lo caratterizzava ben descritta anni dopo da Vincenzo Micocci in Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu. Pensieri, racconti e canzoni inedite: “Si considerava un autore, non un cantante. Era convinto di non avere una bella voce, tanto che dopo l’uscita di I Love You Maryanna, quando fu l’ora di incidere il primo album, venne a dirmi che sarebbe stato meglio far cantare le sue canzoni a un amico. Io, naturalmente, mi misi a ridere e lo mandai in studio”.

Rino Gaetano, “quello di Gianna”: ma chi era Gianna?

Chi era la Gianna di cui parlava Rino Gaetano? È mai esistita Gianna dell’omonima Gianna, brano con cui si classificò terzo al Festival di Sanremo? Una domanda che per anni ha “tormentato” gli ascoltatori e i cultori di Gaetano senza però mai trovare risposta. Enigma svelato dalla sorella di Rino Gaetano, Anna Gaetano, intervistata nel 2019 dall’AdnKronos: “La Gianna della canzone non è mai esistita. La Gianna del brano doveva chiamarsi Anna perché era un omaggio che voleva fare mio fratello a me ma non suonava bene“. Parole spese anche dopo le numerose apparizioni in tv di una signora, Ada Pometti, che si era dichiarata più volte essere quella Gianna, duramente smentita dalla sorella. Risolto il “mistero”, un’altra particolarità legata a Gianna: è stato Rino Gaetano proprio con Gianna, in frac con tanto di cilindro e papillon bianco, il primo a pronunciare la parola “sessosul palco dell’Ariston.

Rino Gaetano e Amelia Conte, la fidanzata che non è mai riuscito a sposare

Nulla aveva a che vedere dunque Gianna con quella che, a onor di cronaca, è stata l’unico grande amore di Rino Gaetano: Amelia Conte, la fidanzata con la quale sognava un matrimonio mai celebrato e una vita insieme a Mentana, dove poco prima di morire Rino Gaetano aveva comprato casa. Il destino avverso avrebbe voluto infatti che al posto di celebrare le nozze, in quella chiesa che avevano scelto per consacrare il loro amore, vennero celebrati invece i funerali del cantautore.

Una storia d’amore felice quella tra Rino e “Ameluzza” – così sembrava essere solito chiamarla – lontana dai gossip, lontana dai riflettori, intensa. Pochissime le occasioni in cui Amelia Conte si è esposta per parlare dell’amore strappatole, tra queste l’intervista nel 2007 a La storia siamo noi, poco dopo la messa in onda della fiction Rai Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, sulla quale si sprecarono le polemiche: “Io capisco che magari per esigenze televisive si sia voluto dare un particolare significato, si sia cercato in tutti i modi e ad ogni costo un tormento, ma è una cosa che assolutamente non era di Rino. Ritengo che la storia non abbia dato la giusta dimensione alla sua figura“.

Rino Gaetano, dall’esperienza come barista al lavoro in banca: alcune curiosità

Sul Rino Gaetano “privato”, quello tra le mura domestiche, si sa attraverso la voce delle persone che l’hanno conosciuto e vissuto, parenti, amici. Sono informazioni che si deducono dalla sua biografia infatti quelle che riguardano il suo trascorso da commesso libraio e barista occasionale. Nel passato di Rino Gaetano c’è stata anche un’esperienza in banca, avverando quello che era il desiderio del padre. Sogno però “infranto”, per così dire, dall’enorme successo riscosso nel mondo della musica.

Rino Gaetano zio amorevole con la passione per il vino e la fotografia

Ad offrire una visione di quello spaccato di quotidianità su Rino Gaetano sono stati poi i nipoti del cantautore, Maurizio, Alessandro e Danilo. Il ritratto è quello di uno zio amorevole tanto da aver premura di fare un regalo ad ognuno di loro anche quando il compleanno era solo di unoper non creare dispiacere a nessuno. Era una sua delicatezza, per non farci rimanere male“, raccontava Alessandro su Trieste Salario. Una figura, quella di Rino, più paterna che altro: “Mi accompagnò persino al primo giorno di scuola“, raccontava invece Maurizio il cui padre era spesso assente per lavoro. E sono sempre i nipoti di Rino Gaetano a raccontare della passione per il vino dello zio, tanto da avere in serbo il desiderio di diventare sommelier. Amante della buona cucina, al contempo il cantautore coltivava la passione per l’arte e la fotografia, avendo in casa un suo personale laboratorio fotografico.

Rino Gaetano e la parentela con Sergio Cammariere

Excursus di carattere familiare. Parlando di parentele invece, tra nipoti e sorelle, poco noto è il legame di sangue tra Rino Gaetano e Sergio Cammariere: la madre del cantautore sembra fosse infatti nata da quella che era stata una relazione extraconiugale del nonno di Cammariere. Una scoperta postuma per Cammariere venuto a conoscenza del tutto solamente 15 anni dopo la morte di Gaetano: “Essendoci un caso di figlio fuori dalla prima famiglia non ci siamo frequentati. È il mio rimpianto“, aveva dichiarato a Leggo.

Rino Gaetano: il successo e l’immortalità delle sue canzoni

Potremmo parlare delle canzoni più belle di Rino Gaetano così come di quelle più ascoltate, le più scomode o quelle che più di tutte hanno lasciato adito ai giornalisti di scrivere e scrivere in cerca del loro più profondo significato. È il 1976, 2 anni dopo l’uscita del suo primo Lp Ingresso Libero, e Rino Gaetano ha solamente 26 anni quando intorno a lui la gente inizia a prendere confidenza con i ritornelli di quell’autore crotonese dalla distinguibile vena ironica, graffiante, gustosamente satirica.

Vengono così alla luce i successi come Mio fratello è figlio unico, Sfiorivano le viole, Berta filava, La zappa… il tridente, il rastrello, la forca l’aratro, il falcetto, il crivello, la vanga. Poi, nel 1978, l’enigmatica e demistificante Nuntereggae più, contenuta nell’omonimo album insieme a Gianna, destinata a essere un successo. Ironica intolleranza, disimpegnata quanto esplicita, volutamente sospesa come il giudizio nei confronti della decadenza dei costumi intra-moenia di una società corrotta, divertitamente raccontata nel suo declino.

Signora forse lei non lo conosce. Questo giovanotto è un cantautore che fa canzoncine ironiche, così scherzose, scanzonate – così Rino Gaetano veniva presentato da Maurizio Costanzo a Susanna Agnelli, sua ospite ad Acquario nel 1978 – Ne ha fatta una che quest’estate ha avuto un certo successo, Nuntereggae più, e lui che si dedicherà prossimamente a mettere in musica forse le Pagine Gialle perché fa degli elenchi di nomi, ha fatto un elenco di nomi nel quale sono coinvolte una serie di persone, ci sono anche io“. In tutto questo c’è Aida, A mano a mano, Ma il Cielo è sempre più blu, Ahi Maria, Nel letto di Lucia: capolavori della musica italiana, intramontabili successi che per grandezza, investigazione e visionario eclettismo godono dell’immortalità.

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