Rosy Chin in lacrime al GF: “A 18 anni me ne sono andata di casa, mi sono ribellata”

La commovente storia di Rosy Chin al GF: l’incontro con la famiglia dalla quale è scappata a 18 anni

Un momento davvero commovente e toccante quello che il Grande Fratello ha fatto vivere a Rosy Chin che questa sera ha rivisto tutta la sua famiglia, affrontando un passato molto difficile: il fratello, la mamma e suo padre con il quale ha sempre avuto un rapporto conflittuale.

Prendendo spunto dall’attualità e purtroppo dalla cronaca, la morte di Giulia Cecchettin, Signorini ha voluto porre al centro dell’attenzione la personale storia di Rosy Chin. Una storia difficile, la storia di una ribellione nei confronti di una famiglia e di una cultura che non la voleva protagonista della sua vita. “Parli spesso di cultura cinese ma in generale l’antropologia non ha bandiere, la società è maschilista da millenni – introduce la sorpresa Signorini – La si vorrebbe cancellare con un colpo di spugna ma purtroppo non si può“. “Chi resta in silenzio diventa parte del problema“, risponde però Rosy che nella sua vita ha dovuto ribellarsi.

“Perdonaci per non averti dato tutto questo affetto e questo amore”

“Vivevo in una famiglia patriarcale ma ho detto ‘non ci sto’. Sono scappata di casa seguendo il mio istinto, non riuscivo più a essere oppressa, mi sono ribellata. – così la cuoca – Ai miei figli insegno la libertà. Mio fratello mi giudica colpevole di averlo fatto spedire in Cina perché non volevano che diventasse come me. Quando lui è tornato mi ha visto donna, cresciuta, ed è entrato in competizione“. Su queste parole avanza verso di lei proprio il fratello: “Abbiamo avuto un’infanzia difficile. Ricordati che qui è un gioco, divertiti e facci divertire. Non avere paura di sbagliare, mi hai insegnato che sbagliare è umano e perdonare è divino, ti voglio un mondo di bene“. Dietro di lui ci sono però anche mamma e papà di Rosy: “Perdonaci per non averti dato tutto questo affetto e questo amore, hai fatto tutto tu da sola. L’hai voluto e avanti, forza! Ti voglio bene e sono orgogliosa di te“.