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Selvaggia Lucarelli contro gli audio di Fedez dallo psicologo: “Narcisismo”

Non ci sarebbe nulla di “normalizzante” nel rendere pubblica una seduta dallo psicologo: la riflessione di Selvaggia Lucarelli sul gesto di Fedez

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Selvaggia Lucarelli contro Fedez

Fedez e gli audio della seduta con lo psicologo dopo la scoperta della malattia

Risale a qualche giorno fa la volontà di Fedez di rendere pubblica su Instagram una sua seduta dallo psicologo. Non una seduta qualsiasi ma in particolare lo scambio di narrazioni avvenuto dopo la scoperta del tumore al pancreas. Paura, tristezza e un profondo strazio al pensiero che la malattia avrebbe potuto non concedergli il giusto tempo per poter far parte dei ricordi dei suoi figli. Un momento estremamente intimi e privato reso pubblico e avvolto dalla volontà di “normalizzare”, principio però preso di mira oggi da Selvaggia Lucarelli.

Fedez e l’audio allo psicologo, Selvaggia Lucarelli: “Incapacità di conservare una sfera privata”

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Non c’è nulla di “normale” per Selvaggia Lucarelli nel rendere pubblico l’audio di una seduta dallo psicoterapeuta. Non c’è sensibilizzazione né volontà di rendere semplice o tout-court qualcosa che ancora si destreggia tra tabù e pregiudizio. “No. Registrarsi e postare la propria seduta di psicoterapia non è normalizzare la psicoterapia – scrive oggi su Instagram Selvaggia Lucarelli in chiaro riferimento a Fedez – Bisogna smettere di utilizzare il verbo “normalizzare’ per camuffare le più svariate forme di narcisismo/esibizionismo/incapacità patologica di conservare una sfera privata“.

Le accuse mosse a Fedez e la non-normalizzazione della psicoterapia

Selvaggia Lucarelli contro Fedez
Il post di Selvaggia Lucarelli su Instagram

Non crede alla volontà che avrebbe mosso Fedez ma soprattutto non crede ci sia qualcosa di “sano” nel rendere pubblico e registrare una seduta. Un flusso di coscienza che verrebbe in questo modo corrotto dal principio dal solo pensiero consapevole d’essere registrato. “Un giorno parleremo anche di quanto possa essere un percorso autentico ed efficace la psicoterapia fatta a favore di microfono e/o telecamere, prevedendo/sapendo che quello che dirai sarà ascoltato o visto da milioni di persone“, scrive la Lucarelli. Si intende dalle accuse mosse dalla Lucarelli che verrebbe dunque del tutto vanificato il senso ultimo, perdutosi nell’intento di normalizzare attraverso un gesto che renderebbe anomalo e anormale il fine stesso.

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