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🖋️ Barbara Alberti: “Parlare della famiglia porta sfortuna, difendete l’intimità”
La scrittrice, in occasione del lancio del suo nuovo libro “Gelosia”, lancia una provocazione contro l’esibizionismo dei social e riflette sulla natura esclusiva dell’amore.
Barbara Alberti torna a far discutere con le sue riflessioni taglienti e anticonformiste. Durante la presentazione del suo ultimo saggio, intitolato semplicemente “Gelosia” (edito a ottobre), la scrittrice ha affrontato temi che spaziano dal possesso amoroso alla deriva pubblica della vita privata.
1. La Gelosia come Sentimento Esclusivo

Per la Alberti, i tentativi della sua generazione di scardinare i modelli relazionali dei genitori si sono rivelati spesso fallimentari. Secondo la scrittrice, l’amore non può prescindere da una certa dose di esclusività:
- L’insopportabilità del confronto: “L’idea che la persona che ami possa avere una confidenza pari a quella che ha con te è insopportabile per chiunque.”
- Gelosia vs Polizia: Pur ammettendo la paura di perdere l’altro, Barbara Alberti condanna l’atteggiamento “ossessivo-poliziesco”, definendolo indegno del sentimento amoroso.
2. Contro le Etichette e l’Invasione della Privacy

Un altro punto cardine del suo pensiero riguarda la libertà sessuale e l’inutilità delle definizioni moderne, che percepisce come restrizioni:
- Basta definizioni: “Eterosessuali, gay, lesbiche, trans… con tutte queste definizioni rischiamo soltanto di metterci una camicia di forza.”
- Civiltà del letto: Critica ferocemente chi si intromette nella vita sessuale altrui, definendo questa curiosità come una delle cose più incivili del mondo.
3. La Famiglia e la “Sfortuna” del Vanto
La Alberti ha poi sorpreso molti dichiarando di evitare accuratamente di parlare dei propri affetti più cari in pubblico:
“Non parlo volentieri della famiglia perché porta una sfiga tremenda! Non capisco quelli che si vantano dei figli. Mi sembra un modo di chiamarsi la sventura.”
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Dietro la battuta scaramantica si cela una critica alla perdita del valore del segreto e dell’intimità familiare, che dovrebbero essere protetti anziché ostentati.
4. La Critica ai Social: Una “Grande Sottrazione”
Il passaggio finale è un attacco frontale all’uso dei social network e alla tendenza di condividere ogni dettaglio della propria vita quotidiana e sessuale:
- Perdita di verità: Mettere tutto in “piazza” sottrae verità all’esperienza vissuta.
- Sottrazione, non comunione: Descrive la narrazione costante della propria intimità sui social non come un atto di condivisione con la comunità, ma come una perdita di ricchezza personale. “Era una grande ricchezza l’intimità,” conclude la scrittrice, “oggi è una grande sottrazione.”