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Enrica Bonaccorti: «Non sono la mia malattia. La vita è dare due bracciate»
In un’intervista intima e profonda rilasciata il 19 dicembre 2025, la conduttrice racconta la lotta contro il tumore al pancreas, il nuovo libro e il legame indissolubile con la madre.
Enrica Bonaccorti si mette a nudo in un’intervista rilasciata a Vanity Fair. Non solo come l’attrice e la presentatrice che ha fatto la storia della televisione italiana (da Pronto, chi gioca? a Non è la Rai), ma come donna che oggi affronta la sfida più difficile: un tumore al pancreas diagnosticato nel 2025.
Indice dei contenuti
✍️ Enrica Bonaccorti “Nove novelle senza lieto fine”: la scrittura come specchio
Il suo nuovo libro, edito da Baldini&Castoldi, è una raccolta cruda e sincera che rifugge i finali scontati.
- Perché il “non lieto fine”? «Nella vita sono quelli più reali. I lieto fine mi annoiano, preferisco dare un brivido, un colpo di coda», spiega Enrica Bonaccorti, citando la sua natura di Scorpione.
- La poesia della diagnosi: Il libro contiene “Brutta notizia”, un haiku scritto nel momento esatto della scoperta della malattia: “Non riesco a pensarci / Non riesco a non pensarci / Ma non so che pensare”.
👩👧 L’appello ai figli: «Chiamate vostra madre e chiedetele scusa»
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista riguarda il rapporto con la madre, figura centrale della sua vita, che molti scambiavano per Ingrid Bergman per la straordinaria bellezza.
«Tutto quello che ho di buono lo devo a lei. Il mio più grande rimorso è non essere stata abbastanza gentile. Consiglio a tutti: se avete un telefono, chiamate vostra madre e ditele scusa. I figli hanno sempre qualcosa da farsi perdonare».
🎶 Da Modugno ai diari segreti
Enrica Bonaccorti rivela le origini dei suoi successi immortali, come il testo di “La lontananza”:
- L’ispirazione: Nata a 14 anni sui suoi diari per un amore platonico in Sardegna.
- L’incontro con Mimmo: Nel 1970, Domenico Modugno lesse quelle frasi (“La lontananza, sai, è come il vento…”) e capì subito di avere tra le mani un capolavoro.
- Grafomane da sempre: La Bonaccorti scrive diari da quando aveva otto anni e si definisce una «scrittrice compulsiva».
⚓️ Il presente: tra coraggio e ironia

Oggi Enrica Bonaccorti vive un’attesa consapevole, sostenuta dalla figlia Verdiana (chiamata così per un santo trovato sull’agenda).
- Il rapporto con la malattia: Ha scelto di parlarne per “normalizzare” la situazione e aiutare chi si trova nelle stesse condizioni.
- La filosofia di vita: “O nuoti o affoghi. La vita, a volte, è dare due bracciate. Fare il morto a galla non vale la pena”.
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