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Luciano Ligabue, l’autobiografia: “Tenni in mano mio figlio morto”
Nella sua autobiografia ha raccontato proprio tutto sulla sua vita
Ligabue e la storia della sua vita in un’autobiografia: Una storia
Luciano Ligabue ha pubblicato la sua prima autobiografia, intitolata Una storia. In occasione della pubblicazione del libro, il cantautore di Correggio ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera, dove ha parlato di diversi temi tra cui politica, carriera, ricordi della sua vita familiare e dolorosi aneddoti legati al passato.
Luciano Ligabue si apre e racconta di Leon, il secondogenito nato morto
Un momento particolarmente toccante dell’intervista รจ quando Luciano Ligabue parla del secondogenito nato morto: Leon. Avuto con la sua seconda compagna, Barbara, il piccolo รจ nato giร senza vita. Non รจ stata la prima volta per Ligabue: con la precedente moglie Donatella aveva avuto una coppia di gemelli nati morti.
Il racconto di Ligabue del tragico evento
Parlando del doloroso momento che ha vissuto, Luciano Ligabue dice: “Ce lo fecero vedere. Me lo ritrovai in mano: un affarino di un chilo. Aveva i tratti della mamma. La voce di bambina della Barbara disse: รจ perfetto. Lโho fatto seppellire in un cimitero che ha un angolo chiamato degli angeli. Allโinizio la Barbara ci andava tutti i giorni. Si sentiva come se il suo corpo fosse diventato marcio, incapace di dare la vita… Un pensiero ingiusto, ma il suo โsentireโ la faceva stare cosรฌ. Solo chi ci รจ passato lo capisce“.