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5 libri da leggere a settembre: le migliori letture per la fine dell’estate

Dal libro ideale per il ritorno in ufficio a quello per viaggiare con la mente

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Libreria

Settembre, si sa, รจ il mese in cui tutto ricomincia, in cui molti rinnovano i buoni propositi fatti (e puntualmente disattesi) a inizio anno. Uno di questi spesso รจ leggere di piรน, ma se soffrite di blocco del lettore, questi 5 libri che vi andiamo a consigliare potrebbero esservi dโ€™aiuto per superarlo. 

Il libro perfetto per il ritorno in ufficio

Se le ferie sono ormai solo un pallido ricordo e avete dovuto fare mestamente ritorno in ufficio, forse La Fabbrica di Hiroyo Oyamada, edito in Italia da Neri Pozza proprio questโ€™anno, puรฒ fare al caso vostro. Un romanzo corale, dโ€™atmosfera piรน che dโ€™azione, dove i protagonisti sono tutti e nessuno. 

Lโ€™ambiente lavorativo, una fantomatica fabbrica che in realtร  รจ un organismo pulsante, fagocita i suoi stessi dipendenti. Il processo di selezione dei lavoratori non tiene conto delle necessitร  e delle capacitร  delle persone, tutto รจ improntato al mero funzionamento della fabbrica, la cui unica mira รจ essere indipendente in tutto. Scopo dellโ€™uomo รจ guadagnarsi da vivere e dunque qualsiasi strada porta all’ingresso in fabbrica. Lโ€™unico modo per tentare di uscirne รจ riconnettersi con la natura e riuscire a volare. Non un romanzo alla portata di tutti, poichรฉ non tutti potrebbero gradire una trama tanto scarna. 

Il miglior libro per continuare a viaggiare (anche da casa)

Ferrovia

Se invece avete bisogno di una trama dโ€™azione e di partire (almeno con la mente) per un lungo viaggio, vi consigliamo di leggere o rileggere Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni di Verne, del quale รจ in arrivo una versione cartone animato proprio in questi giorni (certo ha poco a che fare con il romanzo, ma puรฒ divertire i bambini e puรฒ avvicinarli alla lettura di questo classico).

Il protagonista, Phileas Fogg รจ un uomo estremamente abitudinario, lโ€™immaginazione incontrandolo si volta dallโ€™altra parte, ma tutto cambia quando apprende da un articolo di giornale che, grazie alla nuova linea ferroviaria indiana, รจ ora possibile compiere il giro del mondo in un tempo fino ad allora impensabile. Il romanzo รจ datato 1872, ma il lavoro di Jules Verne non smette mai di stupire per modernitร  e creativitร . In fondo il compito della letteratura non รจ solo farci percepire la nostra realtร  quotidiana in modo diverso, ma anche farci evadere da essa, quel tanto che basta per non diventare adulti troppo noiosi. 

La lettura consigliata per l’inizio della scuola

Se invece non tornate al lavoro ma fra i banchi, la lettura che vi consigliamo รจ Diario di Scuola di Daniel Pennac (Feltrinelli Economica Universale, 2008). A metร  fra autobiografia e saggio pedagogico, Pennac ci racconta come ha vissuto la scuola, dapprima come studente โ€œsomaroโ€ e in seguito come professore in grado di capire gli studenti poco avvezzi allo studio.

Si tratta di un libro che racconta le difficoltร  di apprendere in un mondo dove tutti gli altri intorno sembrano capire, racconta il bisogno di affetto e di ribellione agli adulti che convivono in uno stesso animo. La scuola puรฒ diventare non unโ€™amica, ma un orco da abbattere, specialmente se non si incontrano gli insegnanti giusti. Se siete scolari entrerete facilmente in sintonia col protagonista, magari riderete dei suoi scherzi da bullo, della banda di cui lui stesso era lโ€™unico componete, o delle lettere che nella sua grafia si trasformano in omini stilizzati. Se siete adulti e la scuola lโ€™avete terminata da un poโ€™, potrete soffermarvi a riflettere sulla pedagogia, sulla mancata comprensione nei riguardi di chi a prima vista โ€œrimane indietroโ€. E poi il somaro stupisce tutti, diventando professore e scrittore di fama, anche se sua mamma continuerร  a considerarlo โ€œil figlio precarioโ€. Lโ€™importante qui non รจ essere dโ€™accordo con tutte le affermazioni di Pennac, lโ€™importante รจ non porre fine alla discussione. 

Se vi piacciono i reality, il grande classico di Orwell

George Orwell 1984

Se accendendo la tv vi trovate davanti alla sesta edizione del Grande Fratello Vip, magari vi viene da domandarvi come sia nato il format, la sua causa ultima, la sua radice piรน profonda. Questa radice รจ 1984 di George Orwell, uno dei libri piรน citati del dopoguerra.

Il Grande Fratello di Orwell รจ la veste con cui il Partito si mostra alle persone, il modo in cui controlla le loro vite, in unโ€™ambientazione distopica che ha dato origine a molta letteratura di cui la generazione nata negli anni ’90 si รจ alimentata. Il Partito ha anche fatto un lavoro sulla lingua, tutti i membri piรน dediti usano molti vocaboli in Novalingua, una sorta di inglese โ€œcontrattoโ€, dove non esistono i contrari (perchรฉ dire โ€œbruttoโ€, quando si puรฒ dire โ€œnonbelloโ€?), non esiste la parola โ€œscienzaโ€. Questo lavoro sulla lingua รจ necessario al Grande Fratello: se non esistono parole, i pensieri non si traducono in parole e dunque in azioni, quindi i pensieri cessano di esistere. Spesso i reality rischiano di fare un effetto del genere sugli spettatori, lโ€™importante รจ guardarli senza rimanerne assuefatti.

Il libro perfetto per capire il medio-oriente

Se siete piรน orientati a tematiche di attualitร , forse vi verrร  voglia di capire qualcosa in piรน riguardo alla situazione socio-politica del Medio-Oriente. In questo caso, prendetevi un pomeriggio per leggere Nel Mare ci sono i Coccodrilli di Fabio Geda (Baldini&Castoldi, 2010), un viaggio pericoloso dallโ€™Afghanistan allโ€™Italia, in sei tappe, tutto realmente accaduto.

Quando il padre di Enaiatollah muore, senza mantenere le promesse fatte ai fondamentalisti islamici, suo figlio di nove anni (forse) รจ costretto a fuggire dal suo villaggio natale Nava, per spostarsi in Pakistan. Inizialmente accompagnato dalla madre, i due devono separarsi molto presto ed Ena si ritrova da solo, mentre a Nava i talebani hanno fatto chiudere la scuola frequentata dai bambini hazari, fucilando il maestro davanti a loro. Una storia a tratti agghiacciante, a tratti fiabesca, ma che, a differenza di 1984, racchiude in sรฉ una speranza. Non tanto per capire il Medio-Oriente per restarci, quanto per capire come uscirne. E anche se il libro ha ormai piรน di dieci anni non รจ mai stato cosรฌ attuale.

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