🗣️ Caso Signorini e Silenzio Mediatico: L’Analisi della Docente Giovanna Cosenza

Perché le pesanti accuse di Fabrizio Corona non hanno scatenato un’indignazione nazionale? Un’intervista esplora i pregiudizi culturali, la vulnerabilità maschile e i meccanismi del potere.

Nonostante la gravità delle accuse lanciate da Fabrizio Corona nel programma Falsissimo — che ipotizzano un sistema di scambi sessuali per ottenere visibilità al Grande Fratello o su Chi — il dibattito pubblico italiano appare stranamente silente. Per comprendere questo fenomeno, il giornalista Youssef Taby ha intervistato Giovanna Cosenza, docente di Semiotica all’Università di Bologna.

1. Alfonso Signorini: La Distanza del “Mondo Gossip”

Secondo la professoressa Cosenza, uno dei motivi principali del silenzio è la mancanza di identificazione. La vicenda è confinata in un universo di “luci e lustrini” percepito come lontano dalla vita quotidiana. Il pubblico vede lo scontro tra Alfonso Signorini e Fabrizio Corona come una guerra interna a un sistema manipolato, dove è difficile distinguere il vero dal falso.

2. Lo Stereotipo della Forza Maschile

Il punto centrale dell’analisi riguarda la percezione del genere. Culturalmente, esiste l’idea che tra due uomini non possa esserci un vero abuso di potere:

• Simmetria apparente: Si tende a pensare che due uomini siano sempre “sullo stesso livello”, annullando le asimmetrie di potere reali.
• Invisibilità della vulnerabilità: “Siamo meno abituati a riconoscere la vulnerabilità maschile,” spiega Cosenza. Se i protagonisti sono uomini e personaggi pubblici, vengono pensati come entrambi “forti e attrezzati”, rendendo invisibile l’eventuale pressione subita.

3. Il Peso delle Fonti: Il “Fattore Corona”

La credibilità del racconto è inficiata dal metodo con cui la notizia è stata diffusa. Poiché nasce da Fabrizio Corona — figura controversa e spesso associata a narrazioni di confine tra realtà e spettacolo — i media tradizionali e il pubblico tendono a declassare la vicenda a semplice “pettegolezzo”, ignorando i possibili risvolti etici e legali.

4. Una Gerarchia delle Vittime?

Il rischio di questo silenzio è la creazione di una pericolosa gerarchia:

• La vittima “giusta”: Il dibattito pubblico si attiva solo quando riconosce schemi classici (ad esempio, uomo potente contro donna vulnerabile).
• Il messaggio ai giovani: Se un’esperienza non rientra in uno schema riconoscibile, il rischio è far passare l’idea che quel dolore non sia degno di attenzione pubblica.

“Il silenzio è una forma potente di esclusione. Trasmette l’idea che alcune esperienze non meritino attenzione pubblica.” — Giovanna Cosenza

5. Uno Stato del Dibattito Ancora Immaturo

La vicenda dimostra che in Italia la discussione su consenso, potere e sessualità è ancora legata a binari rassicuranti. Quando la dinamica si fa ambigua o esce dagli schemi eterosessuali classici, scatta un meccanismo di rimozione che impedisce un’analisi seria dei rapporti di forza.