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Cinema e Teatro

Andrew Garfield, attori etero per ruoli gay: “Se non lo permettessimo sarebbe la morte”

Il suo punto di vista tiene in considerazione sia le pari opportunità che la preservazione dell’empatia attoriale

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Andrew Garfield

Attori etero che interpretano personaggi gay: si o no?

Andrew Garfield, durante un’intervista rilasciata al The Telegraph, ha espresso il suo punto di vista riguardo ad una riflessione che non è di certo estranea al mondo del cinema: è giusto che attori eterosessuali interpretino i ruoli di personaggi gay? Le pellicole in cui ciò è avvenuto non sono di certo poche. Pensiamo ad esempio a Milk, con Sean Penn che interpreta l’attivista per diritti LGBT Harvey Milk; oppure Rami Malek, che in Bohemian Rhapsody è il bisessuale Freddie Mercury; o ancora Cate Blanchett e Rooney Mara in Carol, Jake Gyllenhaal e Heath Ledger in I segreti di Brokeback Mountain, e chi più ne ha più ne metta.

Il punto di vista di Andrew Garfield sulla questione

Su questa questione è stato chiesto il punto di vista di Andrew Garfield, il quale è reduce di una nomination agli Oscar per l’interpretazione del ruolo di Jonathan Larson nel musical Tick Tick… Boom! (che, sfortunatamente, non ha vinto). Nonostante non si tratti in questo caso specifico di un personaggio gay, è stato riportato alla luce il caso della sua interpretazione nello spettacolo teatrale Angels in America, che ai tempi ha sollevato parecchie critiche proprio perché Andrew Garfield ha vestito i panni di un uomo gay malato di AIDS. Interpellato quindi su questo dilemma, l’attore risponde esprimendo un punto di vista interessante.

Penso che ci siano due punti diversi da toccare in questo argomento che si confondono tra loro. Uno riguarda l’uguaglianza di opportunità, e sono completamente d’accordo con questo. Perché dovremmo volere un mondo in cui, indipendentemente dal tuo orientamento sessuale, dal tuo colore o dal tuo retaggio, ricevono tutti le stesse chance.”

Ha poi aggiunto:

Ma l’altro riguarda l’immaginazione empatica, e se permettessimo alle persone di interpretare solo ruoli che sono esattamente come sono loro nella realtà, sarà la morte. Quindi, queste due discussioni separate devono avvenire simultaneamente. Perché non sono disposto a sostenere la morte dell’immaginazione empatica. È ciò di cui abbiamo più bisogno come cultura ed è bellissimo. È l’unica cosa che ci salverà in questo momento.”

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