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Chi è Carlotta Rossi: il libro e la storia della 46enne “figlia di Bud Spencer”

Avviato l’iter per vedersi riconosciuta dalla legge come figlia legittima di Bud Spencer: chi è Carlotta Rossi

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Bud Spencer figlia non riconosciuta

Chi è Carlotta Rossi: la figlia che Bud Spencer non avrebbe mai riconosciuto

Era il 27 giugno del 2016 quando moriva Bud Spencer, pilastro del cinema italiano che ha raggiunto l’apice del successo al fianco di un altro mostro sacro, Terence Hill. Una data simbolica quella che ricorre oggi ma non è il “tempismo” a far emergere la storia di Carlotta Rossi. La 46enne che ha avviato l’iter giudiziario per essere riconosciuta anche davanti alla legge come figlia di Bud Spencer.

Carlotta Rossi, chi è: il libro e la storia d’amore tra Bud Spencer e la madre Giovanna

In una lunga intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, Carlotta Rossi Spencer ha deciso di raccontare tutto quello che le rimane nella memoria di Bud Spencer, un attore ma anche un uomo che “papà” però non lo ha mai potuto chiamare. All’anagrafe il suo nome è molto più lungo: Carlotta Patricia Francesca Giuseppina Rossi. Producer nella vita e residente a Londra, Carlotta oggi ha 46 anni e due figlie ma ancora un grosso “conto in sospeso” con il passato. Un conto che ha deciso di risanare sebbene niente e nessuno potrà darle indietro ciò che le è stato tolto, ovvero la figura paterna. Figura che coinciderebbe proprio nel noto Bud Spencer (all’anagrafe Carlo Pedersoli).

Figlia di Giovanna Michelina Rossi e di Spencer, Carlotta non sarebbe mai stata riconosciuta come figlia dell’attore.

La richiesta di riconoscimento e risarcimento danno

La storia di vita personale e i ricordi che la legano a Bud Spencer, mai chiamato papà ma semplicemente “Lallo”, sono tutti racchiusi nel libro che ha pubblicato di recente dal titolo A metà. Ma è in Tribunale che ora vuole essere riconosciuta. Come riportato da IL Corriere della Sera, Carlotta Rossi insieme ai suoi avvocati ha avviato l’iter giudiziario a 6 anni dalla scomparsa di Bud Spencer per ottenere il riconoscimento di paternità al Tribunale di Roma. Un iter che prevede esami del DNA e anche una richiesta di risarcimento del danno subito per la sostanziale mancanza della figura paterna nell’intero arco della vita, riporta il Corriere. Richiesta che i legali della Rossi avrebbero mosso nei confronti della vedova dell’attore, Maria Amato (all’anagrafe Maria Vasaturo), e dei suoi 3 figli Giuseppe, Cristiana e Diamante.

La morte della madre e la chiamata del figlio di Carlo Pedersoli

Pura coincidenza e non tempismo, lo specifica nell’intervista, l’aver avviato l’iter negli stessi giorni in cui ricorre l’anniversario di morte dell’attore: “Oggi sono pronta, prima no. E mi sento affrancata dalla promessa fatta a mia madre, mancata il 9 novembre 2015, che non avrei mai detto a nessuno chi era mio padre“. Un padre che non è mai stato tale alla luce del sole ma che avrebbe sempre badato a lei, anche sotto il profilo economico: “Di mio padre non avevo il numero privato, era sempre lui a chiamarci. Avevo solo il fisso dell’ufficio, dove rispondeva la segretaria. Quando mamma è morta ho telefonato a Giuseppe Pedersoli, il suo primogenito, di cui mi ero procurata il cellulare perché lavoriamo nello stesso ambiente. La telefonata è durata 30 secondi, il minimo indispensabile. Gli ho detto chi fossi e che avevo bisogno di avvisare Carlo. Non l’ho mai più sentito“.

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