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Chiara Ferragni sotto indagine Antitrust

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Chiara Ferragni sotto indagine Antitrust per promozione ingannevole di uova di Pasqua benefiche

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), meglio nota come Antitrust, ha recentemente attirato l’attenzione sulle attività promozionali di Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice di fama internazionale. Ferragni si trova ora al centro di un’istruttoria per via di una supposta promozione ingannevole legata alla vendita di una linea di uova di Pasqua a scopo benefico. Le parole del presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli, rilasciate durante la trasmissione televisiva Cinque Minuti su Rai 1, hanno portato al pubblico la notizia, delineando le accuse nei confronti della Ferragni.

Analogie con il Caso del Pandoro Balocco

Roberto Rustichelli ha paragonato questa situazione a quella relativa al pandoro “Pink Christmas” di Balocco, un episodio in cui Chiara Ferragni era già stata coinvolta. Nella promozione del pandoro, avvenuta nel 2022, si suggeriva che l’acquisto dei prodotti contribuisse direttamente a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Tuttavia, era emerso che la somma destinata alla donazione era stata stabilita anticipatamente da Balocco, indipendentemente dalle vendite effettive, sollevando dubbi sulla veridicità della campagna di beneficenza.

Il Caso delle Uova di Pasqua

L’indagine più recente riguarda, però, un’iniziativa di vendita di uova di Pasqua organizzata da Dolci Preziosi in collaborazione con Chiara Ferragni negli anni 2021 e 2022. Questa volta, i proventi delle vendite avrebbero dovuto sostenere l’associazione “I Bambini delle Fate”, dedicata al sostegno di bambini con condizioni di autosufficienza. Come per il caso precedente, l’accusa principale è la mancata correlazione tra le vendite dei prodotti e le donazioni effettive alla beneficenza. Secondo le informazioni rilasciate, Dolci Preziosi avrebbe contribuito con una donazione di 36mila euro, mentre Ferragni avrebbe percepito una significativa somma di 1 milione e 200mila euro per l’utilizzo del suo diritto d’immagine.

Riflessi e Reazioni

Quest’accusa apre un dibattito importante sulle pratiche di marketing legate a iniziative benefiche e sulla trasparenza necessaria per garantire la fiducia dei consumatori. In attesa di ulteriori sviluppi, resta da vedere come questa istruttoria inciderà sulla reputazione dell’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni e se incoraggerà il settore a adottare pratiche più trasparenti nelle campagne di marketing con finalità benefiche. Nel frattempo, la comunità dei consumatori osserva attenta, ricordando che la chiarezza e l’onestà sono valori imprescindibili quando si parla di solidarietà e aiuto concreto verso chi è in difficoltà.

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