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Ema Stokholma, la difficile infanzia in Francia: “Lì ero quasi morta”

La drammatica infanzia di Ema Stokholma, tornata nel luogo dal quale era scappata

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Ema Stokholma

Ema Stokholma: dall’infanzia in Franzia all’arrivo in Italia

La conduttrice radiofonica Ema Stokholma, attraverso Instagram ha parlato delle emozioni vissute dopo un fugace ritorno in Francia, proprio a Romans-sur-Isère dove è nata e dove ha trascorso alcuni dei momenti più difficili della sua infanzia.

Ema, pseudonimo di Morwenn Moguerou, è una dj, conduttrice radiofonica e televisiva, modella  e scrittrice francese naturalizzata italiana. Giovanissima, si è affermata come una delle speaker radiofoniche più ambite.

Il drammatico racconto: “Scappavo dalle botte”

“Non ci ero tornata più a Romans-sur-Isère. Che ca**o ci tornavo a fare in quel posto dove ero nata, cresciuta, dove ero quasi morta? Quasi 30 anni fa in una Peugeot 106 insieme a mia mamma e mio fratello cercavamo una nuova vita”, così ha esordito Ema su Instagram.

Il racconto è ovviamente drammatico. Nota è infatti la storia di vita della 39enne, la stessa che ha voluto chiudere con violenza all’interno di un intenso libro autobiografico. “Pochi anni dopo quella partenza scappavo di casa per non tornarci mai più scegliendo l’Italia, come un pomodoro sceglie lo spaghetto, perché questa nuova vita non l’avevo trovata io e la violenza degli anni passati non era rimasta in quella cittadina del sud della Francia ma era salita con noi sulla Peugeot – racconta – Mi sono presa il mio tempo, come quando leggi un libro in due e devi sempre aspettare che sia il momento giusto per iniziare un nuovo capitolo“.

La violenta infanzia di Ema Stokholma: “Ho vomitato tutta la notte”

Ora il ritorno proprio in quei posti che ancora le evocano il rumore, le urla, la violenza vissuta sulla sua pelle: “Quindi 30 anni dopo sono in quelle strade e sto correndo come quando non mangi da troppe ore e ti ingozzi, ma non senti i sapori da troppe ore e ti ingozzi, ma non senti i sapori. [..] Sto correndo per le stesse strade dove correva mio fratello anche se diceva che camminava veloce. Quelle strade le ho percorse senza vestiti, nuda come un bruco verme quando scappavo dalle botte“.

Oggi la casa è vuota, in affitto. – conclude Ema – Era vuota anche quando ci stavamo noi dentro. Sono stata dove da bambina non pensavo di aver un oggi, come per dire ‘guarda che sei viva e stai alla grande, guarda che stringerai i denti e diventerai sensibile’. La verità? Ho vomitato tutta la notte“.

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