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Ha ancora senso chiamarli reality show? Il labile confine tra realtà e prodotto televisivo

“C’è chi recita e chi non recita, chi recita meglio e chi recita peggio”

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Sonia Bruganelli al GF Vip

Che la tv, al tempo d’oggi, sia in gran parte dipendente dalla pubblicità e dagli investitori, è cosa abbastanza nota. Gli spettatori, sebbene sappiano che esistano in tv dinamiche non viste e che una certa quantità di finzione vi sia sempre, almeno ai reality show affidano ancora una certa dose di credibilità e naturalezza.

Questo rende interessante chiedersi quanto le reazioni ed i comportamenti dei concorrenti di tali show, ad esempio del Grande Fratello, siano davvero autentiche e non invece del tutto orchestrate ad hoc da esterni e/o guidate da un copione.

Quanta “reality” nei reality show?

C’è chi recita e chi non recita, chi recita meglio e chi recita peggio“, ha dichiarato l’opinionista Sonia Bruganelli in un’intervista rilasciata a Fanpage.it. Chiaramente una reazione ad un insulto piuttosto che ad un’affermazione avvertita come lesiva o non veritiera dal protagonista, è del tutto naturale ed anche difficile, il più delle volte, da dissimulare. Si veda a questo proposito l’esempio del violento scontro tra Aldo e Alex o le reazioni di avvicinamento-allontanamento compulsivo di Lulù da Manuel, e più in generale i diversi screzi anche naturali, derivati da una convivenza alquanto forzata e duratura (più del previsto, in effetti). La domanda sembra essere allora diversa, e cioè: quanto gli autori, adattandosi a tali reazioni anche improvvise e spontanee, sono poi in grado di guidare ciò per presentarlo coerente ad un’idea già definita, od almeno abbozzata?

Sonia Bruganelli: ” Il Grande Fratello è scritto quando va in onda in prima serata

Un’opinionista come Sonia Bruganelli, figura necessariamente – e consapevolmente – legata al marito e conduttore Paolo Bonolis, sempre nell’intervista a Fanpage.it, afferma tra le altre cose, nei toni della sua solita imperturbabilità, di non preoccuparsi eccessivamente di risultare simpatica o gradevole nel suo ruolo (come avrebbe invece più bisogno di fare la “compagna di banco” Adriana Volpe), riprendendo così la riflessione iniziale dell’articolo. Bruganelli, che sul Grande Fratello ha scritto anche la tesi di laurea, ne sa parecchio del programma in questione ed afferma: “Il Grande Fratello è scritto quando va in onda in prima serata, perché è quello che viene venduto a una rete che ha degli spazi pubblicitari da vendere a sua volta. Mediaset è totalmente legata alla pubblicità e agli investitori, la tv non si può fare tanto per. Un emittente deve sapere cosa manda in onda“. Ed ancora, sempre l’opinionista: “Ci sono meccanismi predefiniti, regole, poi può accadere l’imprevisto, che qualcuno scleri perché siamo in diretta“.

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