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La fabbrica dei destini invisibili di Cécile Baudin

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la fabbrica dei destini invisibili

La fabbrica dei destini invisibili di Cécile Baudin: recensione

  • Autore: Cécile Baudin
  • Titolo Originale: Marques de fabrique
  • Traduttore: Giuseppe Maugeri
  • Casa Editrice: Nord
  • Anno di Pubblicazione: 2024
  • Genere: Romanzi e saggi storici, Narrativa Straniera

Sinossi

“La fabbrica dei destini invisibili” è il romanzo d’esordio di Cécile Baudin, nato a Lione nel 1972. Baudin, che ha lavorato in vari settori industriali prima di diventare responsabile delle risorse umane, utilizza la sua esperienza per esplorare le tematiche del lavoro femminile e minorile alla fine del XIX secolo. Il romanzo è ambientato nel 1893 e segue l’ispettrice del lavoro Claude Tardy, una donna coraggiosa che si veste da uomo per adempiere ai suoi compiti.

Trama

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Il 1° dicembre 1893, Claude Tardy si presenta alla sartoria di Madame Gromier a Trevoux, sospettando l’uso di manodopera minorile.

Nel retro della sartoria, Claude scopre una stanza buia dove otto bambine, tra gli otto e i dodici anni, lavorano in condizioni miserevoli per lunghe ore.

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Mentre indaga, Claude apprende della morte sospetta di un operaio in una vicina trafileria e inizia un’indagine che rivela ulteriori ingiustizie sul luogo di lavoro.

Temi

Il romanzo affronta l’eterna problematica dello sfruttamento del lavoro minorile e femminile. La Baudin mette in luce come, nonostante le leggi promulgate in altri paesi per proteggere i bambini sul luogo di lavoro, in Francia tali protezioni rimangono largamente teoriche. Attraverso l’intreccio della storia e la figura di Claude Tardy, l’autrice denuncia la disumanizzazione del lavoro minorile e le falle nei sistemi di controllo e giustizia del tempo.

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Personaggi

  • Claude Tardy: Un’ispettrice del lavoro che si traveste da uomo per svolgere le sue indagini. Determinata e intraprendente, Claude rappresenta la lotta contro le ingiustizie sociali.
  • Madame Gromier: Proprietaria della sartoria che sfrutta la manodopera minorile, rappresenta l’ipocrisia e la disumanità del sistema.
  • Edgar Roux: Ispettore generale del lavoro, collega e supporto di Claude nelle sue indagini.

Contesto Storico

Il romanzo è ambientato alla fine del XIX secolo, un periodo in cui le leggi sul lavoro minorile erano appena agli inizi e spesso ignorate. La Baudin descrive accuratamente le condizioni di lavoro dell’epoca, evidenziando le disparità tra le grandi fabbriche e i piccoli laboratori familiari che sfuggivano ai controlli grazie a scappatoie legali.

Significato del Titolo

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Il titolo, “La fabbrica dei destini invisibili”, riflette le vite nascoste delle bambine sfruttate nei laboratori clandestini. Le loro esistenze sono invisibili agli occhi della società, proprio come il loro lavoro, che genera ricchezza creando miseria.

La fabbrica dei destini invisibili

Cécile Baudin, con il suo esordio letterario, offre una potente narrazione che non solo intrattiene ma educa i lettori sui problemi persistenti del lavoro minorile e femminile. “La fabbrica dei destini invisibili” è un romanzo storico impeccabile che, attraverso una trama avvincente, invita alla riflessione sulle ingiustizie sociali e le lotte per i diritti dei lavoratori.

Citazione Significativa

“Pessimo il lavoro che stringe l’infanzia nella sua morsa, che produce ricchezza creando miseria, che si serve di un bambino come fosse un attrezzo!” – Victor Hugo, Mélancholia

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