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Open to grazie: Armando Testa rompe il silenzio sulla campagna della Venere

Il comunicato dell’agenzia dopo le polemiche dei giorni scorsi

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Open to meraviglia Armando Testa

Polemiche facili e risposte scontate: “la più grande agenzia italiana” ringrazia i criticoni

Dopo le polemiche e l’accesissimo dibattito social sorto in merito alla campagna promozionale realizzata da Armando Testa per l’Enit, proprio l’agenzia di comunicazione ha diffuso un comunicato con il quale ha fornito la propria versione dei fatti e commentato la reazione del pubblico al proprio lavoro. Dal primissimo momento successivo alla presentazione dell’iniziativa hanno rapidamente preso piede numerose critiche al lavoro creativo svolto dall’agenzia, mosse soprattutto a mezzo social. Giornalisti, esperti di comunicazione e semplici osservatori si sono affrettati a commentare (quasi univocamente in modo negativo) le scelte comunicative per la promozione del turismo in Italia compiute da Armando Testa. Dal mancato acquisto del dominio opentomeraviglia.it, all’utilizzo di immagini stock come base per la comunicazione visiva, alle parole utilizzate per lo slogan, tutto è divenuto appiglio per facili e frettolose critiche.

Armando Testa guarda al sodo: “Da anni non c’era una tale eco”

Armando Testa ha per alcuni giorni mantenuto il silenzio, fattore che ha reso ancora più semplice incassare attacchi (per quanto alcuni di questi potessero essere immotivati) per poi esprimere il proprio parere sulla vicenda con un comunicato dal titolo Open to GRAZIE. L’agenzia ha ringraziato chi ha permesso (seppur con fini denigratori) che la campagna divenisse nota ad un’ampia fetta di pubblico, poiché ogni commento, meme, attacco, ha comunque contribuito a far sentire il team “la più grande agenzia italiana”. Ad Armando Testa evidentemente al momento basta questo. Bastano i numeri, la qualità percepita dal pubblico può aspettare. Soprattutto perché come tiene a sottolineare l’agenzia “si tratta di una campagna solo presentata ma non ancora uscita”. Insomma, se qualcosa è stato ritenuto sbagliato e/o brutto non c’è problema, la versione definitiva probabilmente sarà un’altra.

Da che pulpito viene la predica?

In sostanza hanno toppato tutti. Chi ha criticato lo ha fatto prematuramente. Che il dibattito fosse viziato dalla ormai tipica “fretta social” dei nostri tempi a dirla tutta è apparso chiaro sin da subito. La spasmodica caccia all’errore, la volontà insaziabile di chicchessia di far notare ad esperti di comunicazione dove si sarebbe potuto fare meglio, a causa proprio dei pulpiti dai quali è stata postata, non è effettivamente parsa più autorevole di chi ha firmato il progetto. Certo, la professionalità e la fama di Armando Testa forse avrebbero potuto portare ad un comunicato diverso, che non avesse il sapore di un “grazie ignoranti, il vostro odio ci paga lo stesso”.

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