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Pagelle prima serata Sanremo 23: un raptus di punto in Blanco, Ferragni predica male

Le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2023 tra attacchi di follia e lettere a se stessi

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pagelle prima serata sanremo 2023

Pagelle prima serata Festival di Sanremo 2023

Le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2023 che ha visto lunghi momenti, interminabili spazi ma non sovrumani silenzi alternati a piccoli picchi che chissà se si tradurranno in share perché forse, alcuni, rimarranno solamente cringe: le prime 14 canzoni senza Brividi, che non sono però mancati durante il raptus di Blanco; la Ferragni che celebra la Ferragni nel corpo della Ferragni con una lettera scritta dalla Ferragni e le lacrime di una bimba, il vero momento di pura autenticità.

Amadeus e Gianni Morandi: due boss delle cerimonie in stile Rai, 7

La sufficienza ad Amadeus la si deve dare d’ufficio, una sufficienza che sarebbe rimasta tale se non fosse stato per un momento di forte scombussolamento, gestito in maniera quasi impeccabile. Ormai del tutto disinvolto, dice il vero la Ferragni quando racconta che Amadeus all’Ariston si sente in vacanza. Lo aspettava da tanto e non vedeva davvero l’ora di mostrare al pubblico il frutto di tutti i suoi sforzi.

Il peccato però è sempre e solo uno: dopo aver visto brillare Amadeus al fianco di Fiorello, è difficile vederlo brillare al pari in solitaria o con nuovi compagni d’avventura. Da traghettato a traghettatore, nei panni di Virgilio Amadeus perde qualche punto e talvolta si limita ad essere semplicemente un impeccabile cerimoniere. Sette però come voto, che al debutto va benissimo, soprattutto quando si verifica un imprevisto come quello di Blanco. Lì, l’uomo Rai, è emerso e si è distinto. Il 7 va, per forza di cose, anche a Gianni Morandi. Attenzione però perché in più occasioni il Festival sembra trasmesso in bianco e nero, un pericolo da non sottovalutare.

Chiara Ferragni predica male, ma Dior razzola bene: 5

Visto che Chiara Ferragni ha apprezzato particolarmente chi ha tradotto il suo approdo a Sanremo come l’approdo della moda all’Ariston, i voti vanno divisi. A Cesare quel che è di Cesare, a Chiara Ferragni tutto il resto. Sin dall’entrata di spalle, ma non di certo alla Celentano, è chiaro a tutti quale sarà il messaggio di Chiara: “Pensati libera“. Inizialmente emozionata ma molto autentica, alla conduzione risulta convincente e sembra si possa finalmente abbandonare l’immagine filtrata della Ferragni. Peccato però che l’autenticità sia scemata ora dopo ora.

La lettera-monologo è un’accozzaglia di misericordia e autocommiserazione nei confronti di sé stessa. La lettera, assicurano, è stata scritta da lei ma è una puntualizzazione inutile. Pur salvando il linguaggio e quel tro*a sdoganato anche al Festival, le parole sono carine ma non risuonano autentiche. Un discorso che a tratti celebra le donne, a tratti le imperfezioni, a tratti condanna il patriarcato, in altri racconta aneddoti di una Chiara adolescente.

Quel che rimane agli atti è una lettera che Chiara Ferragni scrive a se stessa celebrando se stessa. Aforismi, frasi fatte e qualche luogo comune sparso, l’effetto si specchia sull’incantevole creazione di Dior: una Chiara Ferragni che promette di essere il simbolo di una rivoluzione, di mettersi a nudo in nome delle donne, salvo però farlo tempestata di brillanti perché nuda in realtà non lo è per niente. Ultima nota a margine? Il telefono e la ricorrenza delle parole “Ama” e “selfie”. Il tentativo di liberarla dai cliché a Sanremo può dirsi fallito.

Follia…di punto in Blanco, effetto Placebo: 3

Non è spiegabile cosa possa essere passato nella mente di Blanco per fargli credere che calciare fiori e spaccare assi di legno sul palco del Festival potesse in qualche modo divertire il pubblico. Effetto Placebo. Un problema in cuffia è quanto basta al cantante per dare letteralmente di matto sul palco dell’Ariston, come se non le sapesse le regole del Festival. Fischiato e invitato ad abbandonare subito il teatro, di lui rimangono i pezzi distrutti e scopati via da Gianni Morandi. Un disastro domato bene da Amadeus che reduce da Bugo e Morgan, ai fuori programma è abituato. Rimane un’incognita per molti: era davvero un fuori programma?

Le pagelle della prima serata del Festival di Sanremo 2023, le canzoni: i Brividi sono un po’ pochi

I giornalisti votanti in Sala Stampa hanno deciso che deve vincere Mengoni. Lo hanno deciso da settimane e probabilmente continueranno a portare avanti questa idea fino alla fine. C’è da dire che ricordando alcune espressioni come “il livello delle canzoni è altissimo quest’anno“, un po’ viene da dissentire. Per il momento è un Festival di Sanremo 2023 che musicalmente non brilla più di tanto e che fa brillare sicuramente con facilità chi per sua natura è avvantaggiato. Una cosa va però detta: a dispetto di tanti Fabrizio Moro mascherati da Ultimo, per quanto penalizzati sulla carta, i giovani sono sicuramente più leggeri e nuovi rispetto ai soliti cliché. Discorso a parte Elodie, Elodie è sempre pazzesca.

Roberto Benigni magnifico sulla carta, ma è difficile stargli dietro: 7

L’abito blu mare di notte di Elena Sofia Ricci è sicuramente una chicca al centro del palco dell’Ariston. Veloce e indolore rispetto agli altri invitati speciali, Elena Sofia Ricci regge bene le aspettative. A non reggere quando entra in scena Roberto Benigni o i Pooh è l’attenzione. Interminabili spazi che pesano più dei sovrumani silenzi e sebbene il discorso di Benigni avesse tutta la ragion d’essere, dopo i primi 10 minuti di Sanremo c’era chi aveva già rinunciato a seguire iniziando a scarabocchiare il banco. Vista la portata del discorso, è quasi fastidioso non riuscire a stargli dietro e dimenticarsi tutto in pochi secondi con quella sensazione addosso che in fondo non ci sia nulla di nuovo da ricordare.

L’autentica emozione di una piccola bimba in un teatro ai suoi occhi gigante: 10

Il momento più bello di tutti però è arrivato e passato in sordina all’inizio della prima serata. Ha stretto davvero il cuore quella bambina del coro che accompagna Mr. Rain. Una giovane fanciulla che non ha retto all’emozione, alla sua tenera età. Mani sul viso e lacrime purissime su quel palco che doveva essere così grande ai suoi occhi. Un sentimento autentico e bellissimo, sipario.

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