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Zelensky, il videomessaggio per Sanremo: arriva una diffida sul tavolo della Rai

Zelensky interverrò con un videomessaggio durante la finale del Festival di Sanremo 2023, ma sul tavolo della Rai arriva una diffida

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Zelensky e l’intervento durante la finale del Festival di Sanremo

La presenza già annunciata, seppur in collegamento, di Zelensky al Festival di Sanremo 2023 fa discutere e non poco: è una diffida quella che è arrivata sul tavolo della Rai e si discute su quanto sia opportuno o inopportuno l’intervento del presidente ucraino. Un presidente alla guida di un Paese in guerra da un anno che, sulla carta, è atteso al Festival di Sanremo 2023, un contesto a dir poco lontano dagli eventi, concettuali e concreti che siano.

Zelensky “ospite” con un videomessaggio: arriva una diffida sul tavolo della Rai prima di Sanremo

Quanto è opportuno o inopportuno che Volodymyr Zelensky intervenga al Festival di Sanremo 2023? Da giorni si discute su quale messaggio possa filtrare o sulla portata dell’ospitata, sul contesto, sui modi e i termini, sulla posizione che assume una nazione intera sposando il suo intervento. Dopo la protesta già annunciata ad alcuni intellettuali italiani e dopo le polemiche riscosse a vario titolo nel panorama dello spettacolo e non solo, arriva anche una diffida sul tavolo dei vertici Rai. Una diffida che è arrivata da parte dell’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi che si interrogano a riguardo: “Il rischio di spettacolarizzazione della guerra è in re ipsa contrario a Sanremo e al codice etico, in quanto non è Sanremo il luogo in cui far incontrare due Presidente di due Stati in Guerra, altrettanto evidente è il rischio di incentivare invece l’odio razziale“, si legge nella nota resa pubblica dall’AdnKronos.

Il videomessaggio in occasione della finale

Ci sono dei soggetti da tutelare, e il Festival di Sanremo 2023 lo sa perfettamente in quanto esplicitamente chiarito nel regolamento stesso. Un regolamento che sta alla base del concetto stesso di Sanremo. L’ospitata di Zelensky può essere giudicata in questi termini del tutto inopportuna in quanto, esplicitamente e implicitamente esposta a giudizio. Un giudizio che come conseguenza diretta ha il giudizio stesso che si può avere su una guerra in corso, spargimenti di sangue e morti. Una guerra che non conosce giusto e sbagliato ma che è da condannare, sempre. Un messaggio che rischia di compromettere la natura stessa di un Festival che, in quanto tale, non può diventare strumento né filtro di una propaganda. “Rischiano di snaturare Sanremo e diffondere messaggi di propaganda bellica invece da eliminare in radice“, suggerisce ancora sempre l’associazione.

Intanto, sempre dalla Rai, arriva conferma sul fatto che qualora Zelensky si facesse “presenza” sul palco dell’Ariston, lo farà con un videomessaggio. Un videomessaggio che in quanto tale verrà visionato anzitempo dalla Rai nelle persone, tra le tante, di Coletta e Carlo Fuortes, ad Rai.

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