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MUSICA

Lavezzi e Mogol: la storia di un’amicizia raccontata in un nuovo album

La storia di un incontro che ha segnato la musica italiana

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Lavezzi e Mogol: un nuovo album per celebrare un’amicizia storica

La nascita dell’amicizia tra Mario Lavezzi e Giulio Rapetti Mogol ha cambiato profondamente la storia della musica italiana: grazie al loro legame sono stati creati alcuni brani che costellano brillantemente la cultura musicale del nostro Paese. Nel 2023 hanno deciso di raccontare la storia dei loro 50 anni di amicizia. E come se non attraverso la musica? L’uscita dell’album Capolavori nascosti vuole celebrare la storia di due vite la cui somma supera di gran lunga la loro semplice addizione.

Capolavori nascosti: 14 tracce per ripercorrere vecchi successi e scovarne uno nuovo

Per raccontarsi hanno deciso di creare un album composto da 14 tracce: 13 di queste sono vecchi capolavori che comprendono brani interpretati tra il 1991 e il 2019 da Ornella Vanoni, da Fiorella Mannoia e dallo stesso Mario Lavezzi. Ma c’è una traccia bonus, un regalo per i fan che non solo gioiscono dei vecchi successi, ma che sanno anche apprezzare i nuovi lavori. Si tratta di Una storia infinita, un brano scritto a quattro mani come il resto delle tracce presenti nell’album.

Durante un’intervista rilasciata ai microfoni di Sorrisi, i due scrittori hanno ripercorso alcuni momenti della loro amicizia e del loro lavoro svolto insieme. Mogol, 86enne, ha spiegato la ragione dietro alla scelta del titolo per l’album Capolavori nascosti: “Sono canzoni poco conosciute. Ma se le valutiamo anche rispetto a quel che s’ascolta oggi, direi che sono pregevoli“. È vero che c’è un solo inedito nel disco nonostante quelli stati scritti siano molti di più: “In realtà abbiamo almeno una decina di canzoni nuove, ma le centellineremo. Oggi se fai un album di inediti, finisce che gran parte delle novità si butta via“.

Lavezzi e Mogol: la storia di come è nata un’amicizia lunga 50 anni

Non poteva poi mancare l’aneddoto sul fatidico momento che ha segnato la conoscenza tra i due. Lavezzi racconta: “Allora, appena tornato dal servizio militare, scrivo un pezzo col mio amico Cristiano Minellono. Lo proponiamo a Mogol che l’ascolta e ci chiede il titolo. Con entusiasmo da ragazzini diciamo: “Giovedì 19”! Scende il gelo. “Ragazzi”, dice Giulio, “ho già scritto 29 settembre: ci mettiamo a fare tutto il calendario?”. Insomma, Mogol mette mano al testo, il titolo diventa “Il primo giorno di primavera”, e la canzone viene data ai Dik Dik. Risultato: un milione di copie. Era il 1969“.

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