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Russia a rischio default: così il Paese precipita verso il collasso economico

Cosa comporterebbe per la Russia il default? La preoccupazione degli investitori internazionali

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Bandiera della Russia

Cosa significa “Russia a rischio default”

La Russia rischia di non riuscire a pagare gli investitori: il default porterebbe ancora più instabilità. Le conseguenze economiche dell’invasione dell’Ucraina si stanno facendo sentire e a queste si aggiungono le sanzioni già inflitte e quelle che ancora potrebbero arrivare: l’agenzia di rating Fitch Ratings e anche l’agenzia Scope Ratings in queste ore hanno declassato la Russia da B a C per effetto delle sanzioni internazionali. Il rischio di default è sempre più imminente per il Paese guidato da Vladimir Putin.

Default economico: che conseguenze potrebbe avere per la Russia di Putin

Il default, ovvero il collasso economico, si verifica quando uno Stato non è più in grado di pagare le obbligazioni alla scadenza prevista. Per questo gli investitori internazionali che hanno comprato titoli di stato russi sono ora col fiato sospeso. Il default comporterebbe un’ulteriore fonte di instabilità per la già fragile economia russa. L’agenzia di rating Scope fa sapere che, già prima del conflitto, il deflusso di capitali privati dalla Russia nel 2021 era arrivato a 72 miliardi di dollari.

Russia, è sempre più isolamento internazionale: Putin vara misure urgenti di contenimento della crisi

Putin Russia

Il mercato azionario russo è chiuso da giorni. Le banche russe hanno imposto nuovi controlli dei capitali, nel tentativo di evitare un nuovo crollo del rublo. La moneta locale ha già perso il 33% del valore dal 24 febbraio scorso. I principali siti di finanza, inoltre, ci informano che la Russia è sempre più isolata anche economicamente dal resto del mondo, visto il divieto di transazioni con la banca centrale russa. Come riporta The New York Times, in aggiunta, il presidente Biden ha vietato le importazioni di petrolio russo, facendo oscillare i mercati energetici e altri colossi, ancora più potenti per certi versi del presidente USA, come McDonald’s, Coca-Cola, Starbucks e Pepsi stanno chiudendo le loro vendite in Russia. In risposta Putin avrebbe firmato in queste ore un nuovo pacchetto di contromisure volte a contenere l’impatto di chiusure e sanzioni dall’Occidente promuovendo anche nuovi sussidi per le famiglie ma le conseguenze, a livello economico, del conflitto in Ucraina stanno mettendo a repentaglio il mercato e gli equilibri internazionali.

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