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Ucci ucci, sento odor di farsa Gucci: la recensione del film con protagonista Lady Gaga

Questo film non s’aveva da fare. Ecco cosa penso dopo aver visto House of Gucci
Jared Leto, premio Oscar come miglior attore non protagonista 2014, Al Pacino, miglior attore nel 1993, stesso premio due anni prima, Adam Driver, due candidature consecutive nella stessa categoria, Lady Gaga, alla miglior canzone, ma pur sempre incoronata dall’Academy, nel 2019. A questo si aggiungeva una vicenda umana iconica, dolorosa, intricata, sadica, psicologicamente archetipica svoltasi perdippiรน sotto il tetto di una casa il cui campanello recita Gucci. E allora cosa รจ andato storto nel percorso che ha trasformato l’idea geniale di trasportare l’omicidio Maurizio Gucci su pellicola? La mano dietro alla camera era pure quella esperta di Ridley Scott, uno che nella vita ha firmato Il gladiatore, Alien, Blade Runner, Hannibal, insomma mica filmetti. Eppure House of Gucci, piรน che summa registica, piรน che masterpiece, piรน che ricetta perfetta, commistione magistrale di trama, cast e ambientazione, รจ una maionese impazzita, che consegna al pubblico un prodotto del quale si poteva tranquillamente fare a meno.
Il trappolone di Ridley Scott non deve funzionare
La trappola purtroppo colpirร presumibilmente soprattutto chi a quel marchio affida esemplificamente il prestigio dell’essere italiano nelle chiacchiere riempitive (di cui sรฌ, magari nel periodo festivo in arrivo qualche bisogno magari ci sarร ). Perchรฉ Gucci รจ un nome che orgoglio lo dร , non solo agli eredi diretti della casata, ma a tutti gli abitanti dello stivale. E questo racconto poteva fornire un’idea di come i panni sporchi si lavano anche nelle migliori maison, stendendo anche qualche familiare. Ma gli intenti da cronista non appartengono minimamente alla mano scottiana, probabilmente troppo impegnata al trastullo per ragionare lucidamente su ciรฒ che stava riprendendo.
Quindi dopo aver atteso mesi, inseguendo Lady Gaga ossessivamente ad ogni spostamento nelle cittร italiane, dopo aver ingoiato l’acquolina all’annuncio della strepitosa accozzaglia di stelle pluripremiate del cinema hollywoodiano, dopo aver segnato in calendario col rosso la data del 16 dicembre, oggi che cosa possiamo dire di House of Gucci?
Come nella moda, l’originale รจ sempre un’altra cosa
Che รจ una grande occasione sprecata. Troppo e troppo poco si inseguono per i 157 minuti di durata con estenuante insistenza, al ritmo dei peggiori B-movie. Jared Leto (ottimo attore, sia chiaro) dovrร probabilmente tornare a girare mascherato per le vie di Roma ancora per un po’ dopo l’atto recitatorio di questo film. Imprigionato nei gommosi panni di Paolo Gucci, nella mimica esagerata di griffiniana memoria, la sua presenza quasi infastidisce. Troppo trucco, troppo inganno. Lady Gaga volteggia pindaricamente di scena in scena, ma non sfiorando minimamente la personalitร , selvaggia, ambivalente, disruptiva di Patrizia Reggiani. Poca verve, poca sinceritร , poca incisivitร . Che forse il pubblico americano premierร , forse, perchรฉ del reale racconto di un dramma italianissimo che non puรฒ vivere davvero senza la spiegazione delle radici del terreno su cui si รจ svolto, se ne fregherร altamente, ma in Italia รจ tutt’altra storia. Deve esserlo.
